Tingo: la quarta settimana [vol.1]

Vivo 2021 è la cosa più bella che ho visto nel nuovo anno.

di Leonardo Tosi                                                                                            Foto: Luciano De Simone

Ho cominciato a scrivere questo pezzo quindici giorni fa.
Sapete cos’è successo quindici giorni fa?
È uscito Vivo di Andrea Laszlo De Simone, che “non è un singolo ma uno stato d’animo”; è stata lanciata vivo2021.tv, una trasmissione costante che mostra immagini catturate da centinaia (migliaia? Non lo so, devo dedicare più tempo a quest’indagine) di livecam sparse in tutto il mondo, che si alternano al ritmo della musica di Andrea; io ho tenuto gli occhi incollati allo schermo del computer per una mezz’ora buona, rimanendo ammaliato da ciò che ci scorreva sopra.

Quindici giorni fa mi sembrava un’idea geniale cominciare questo articolo con un elenco delle cose meravigliose che vivo2021.tv mi ha fatto osservare quando mi ha catturato la prima volta. Poi ho scoperto che questa idea l’aveva avuta chiunque avesse dedicato anche solo mezzo secondo a pensare di scrivere qualcosa su questo progetto, e mi sono non troppo bonariamente dato del cretino. Effettivamente la natura dell’esperimento si presta bene al genere, e proprio per questo, mancando assolutamente di originalità, anche io stilerò una bella lista, e voi la leggerete. In fin dei conti l’elenco è un genere nobile fin dal Catalogo delle navi di Omero, faceva impazzire Umberto Eco e piace tanto agli Offlaga Disco Pax, per fare qualche nome a caso.
Se vi fa piacere potete scegliere di leggere quanto segue con la voce di Max Collini in una canzone a piacere della sua band; suggerisco Enver.

Ho visto:

Porticcioli innevati
Vie trafficate
Impianti sciistici deserti
Rotonde
Orsi polari
Onde
Piazze enormi colorate da megaschermi pubblicitari (cangianti come un caleidoscopio)
Spiagge lunghissime
Panda che si abbracciano
Un treno che taglia la neve e si tuffa in una galleria
Fondali marini affollatissimi
Montagne
Cattedrali
La Fox Lobster House a York, nel Maine
Mandrie al pascolo
Passeggiate spaziali
Panda che dormono
La savana
Il razzo di Elon Musk
Vetrine
Rive imbiancate
Banchi di pesce
Piazza San Pietro
Stagni nella steppa
Musei in restauro
Il Flat Creek Inn in Wyoming
Boschi
Ferrovie equatoriali
Edifici enormi che illuminano la notte asiatica
La Terra vista da lassù.

Le prime parole con cui ho cominciato a riempire il foglio sono state proprio quelle che compongono questo elenco, che è stato ripulito nel corso delle revisioni. Ora non lo potete vedere, ma era pieno di superlativi. Pieno zeppo. Non solo era farcito di superlativi, avevo proprio scritto “bellissimo” vicino a tutto, come un bambino che non ha altre parole per descrivere la meraviglia (è forse il restare senza parole il miglior modo in assoluto di descrivere la meraviglia? Sicuramente è una bella tautologia).

Se la sezione video si prende subito gli onori perché profuma di novità, lo “stato d’animo”, la canzone, vola dritto dritto dove non volevi che andasse. Vivo è “costruita così esplicitamente su uno standard musicale classico” perché “sarebbe dovuta essere potenzialmente la colonna sonora di qualsiasi momento di qualsiasi vita”; parte che sembra un pezzo di Elvis o La canzone dell’amore perduto, ma poi sulla melodia degli strumenti si posa la voce filtrata di Andrea che parla di ineluttabilità, di mondo, di timori, di tempo, e va a pizzicare le corde giuste per mettere chi ascolta di fronte a un notevole momento di amara dolcezza.

Vivo 2021 è una cosa bella, commovente, quando partono gli archi evoca un familiare e rassicurante sentimento nostalgico in cui lasciarsi cullare, con la giusta combinazione di immagini è evocativa in modo potente, travolgente.
È l’immensità (Immensità sarebbe potuta essere una colonna sonora altrettanto azzeccata per quest’operazione) della natura e dell’opera dell’uomo, sbattuta in faccia (quasi) senza filtri: in luogo della siepe c’è il suo opposto, una miriade di immagini, ma la poesia non scompare.
È un lunghissimo viaggio nel momento in cui ne abbiamo più bisogno, una carezza leggera e terribile perché “ti conviene/ cogliere il tempo che rimane/ prima che smetta di bruciare/ dentro al tuo cuore/ anche il più piccolo ideale/ che sta tremando di terrore”.

In definitiva, tante parole per dirvi di cliccare su vivo2021.tv e lasciarvi prendere per mano dalle immagini e dai suoni: spegnere farà un pochino male.

[Ndr: vivo2021.tv è stato visibile dalle 18:00 del 31 dicembre 2020 per dodici ore, per vedere il mondo e “mostrarlo per quello che è: una grossa roccia viva, imprevedibile e irrazionale”. Il sito è stato riattivato venerdì 15 gennaio.

Ndr 2: tutti i virgolettati sono parole di Andrea Laszlo De Simone, prese dai suoi post su Instagram.]

Bonus Track

Tra le cose notevoli uscite questo mese, ne scegliamo altre due per completare il podio.

La prima da segnalare è BEBO, primo di cinque nuovi EP de Lo Stato Sociale, ognuno dedicato ad un membro della band. BEBO è la creatura di Alberto Guidetti, che dimostra ancora una volta di essere una gran penna: stile Offlaga, gli spunti musicali sono interessanti, i testi ancora di più.

La seconda è Collapsed in Sunbeams, il disco d’esordio della poetessa e cantautrice britannica Arlo Parks, di cui riciclo la descrizione direttamente dalla bio di Spotify, perché calza: canzoni intime e tenere, ispirate principalmente da Portishead e Earl Sweatshirt.