RE-INVENTARE IL LAVORO

Evviva la crisi!”, frase inusuale per tutti in questo periodo, ma non per i partecipanti alla conferenza “Re-inventare il lavoro”, tenuta da Hubert Jaoui giovedì 24 maggio presso l'Aula Kessler della facoltà di Sociologia (Trento). L'incontro è stato tutt'altro che tradizionale: coinvolgimento del pubblico, citazioni continue, nessuna scaletta da seguire, giochi di coppia e molto altro.

I messaggi più importanti sottolineati nel convegno sono stati l'importanza della creatività e la visione della crisi come opportunità. Secondo Jaoui, che non gradisce l'appellativo di professore, la creatività è una facoltà universale, che molte persone ignorano di avere. Jaoui ha anche smentito la credenza che i giovani siano più creativi degli anziani, la creatività non ha età. Creatività è unire cose che stanno agli antipodi, è re-inventarsi. Jaoui ha sottolineato come, durante i colloqui di lavoro, sempre più importanza è attribuita agli hobbies. In una società in cui la percentuale di laureati è aumentata rispetto al passato, le passioni sono una delle poche cose che differenziano le persone. Le nostre passioni sono la speranza per il futuro.

La crisi è vista dal relatore come una chance da sfruttare, per migliorare. Jaoui per sostenere la sua visione della crisi ha usato un esempio molto efficace. In cinese la parola crisi è rappresentata da due ideogrammi: uno significa pericolo e l'altro opportunità. Senza mai citare Schumpeter, Jaoui ripropone quello che il filosofo austriaco aveva teorizzato nella seconda metà del secolo scorso: la distruzione creativa. Usare le macerie di un sistema, per crearne uno migliore per tutti, che sfrutti a pieno le potenzialità di ognuno. Per arrivare a questo è necessario ritornare a mettere al centro di tutto il rispetto reciproco.

Secondo Jaoui, il mondo del lavoro ha bisogno di un cambiamento radicale, il cui prima passo potrebbe essere un'innovazione lessicale. Lui propone di sostituire la parola dipendente, che denota un'incapacità di essere autonomi, con collaboratore. Questo piccolo gesto aiuterebbe a ricordare l'importanza del concetto di considerazione, che etimologicamente significa guardare una persona come se fosse un astro.

Una conferenza davvero piacevole che ha avuto il merito di spronare i partecipanti a pensare out of the box e ad osare, a lasciarsi guidare dalla propria creatività.

Per un approfondimento consultate il SITO.

alessia giuliani