Possiamo fidarci ancora degli esperti?

"Se non ci occuperemo di ciò il futuro sarà grigio"

di Francesca Melis

Negli ultimi tempi si è verificata una perdita di fiducia negli esperti da parte dell’opinione pubblica, come si nota dall’esperienza Brexit e l’elezione di Trump. Di questo si è parlato in occasione del Festival dell’Economia con Nemat Shafik, la nuova direttrice della London School of Economics, e per Forbes una delle 100 donne più influenti al mondo.

Shafik, che può essere considerata una super-esperta grazie al suo vastissimo curriculum, spiega che i motivi che hanno spinto a questo allontanamento e scetticismo verso gli esperti possono essere riassunti in tre concetti. Il primo è l’aumento di movimenti populisti. Dopo ogni crisi economica si verifica un contraccolpo populista, il quale presenta un attitudine anti-politica ma anche una scarsa fiducia verso esperti in altri settori. Il secondo sono i cambiamenti nella tecnologia e social network. L’innovazione tecnologica ha danneggiato l’intermediazione tra esperti e cittadini, i quali cercano informazioni su internet e social media. Internet è uno strumento democratizzante ma al contempo pericoloso, algoritmi mostrano sempre informazioni e notizie che confermano le nostre idee creando così una bolla, sono presenti notizie false e esagerate, accentuate dalla concorrenza per il click (pareri estremi creano più traffico web). Per finire: gli errori degli esperti. La crisi economica del 2007 ha fatto crollare il modello economico prodotto proprio dai pareri degli esperti. Gli esperti non hanno “fallito” solo in economia, ma anche in altri settori. Gli attuali sondaggi d’opinione comunicano ad esempio una crescente negazione del cambiamento climatico e dell’efficacia dei vaccini

Cosa possono fare gli esperti per invertire questo fenomeno? Per persuadere è necessario ethos (carattere), pathos (emozione) e logos (logica/evidenza). Gli esperti basano il loro lavoro sui fatti mentre manca la componente emozionale e personale. Il compito per aumentare la fiducia passa quindi da più persone. Gli esperti devono stabilire standard di controllo rigidi per mantenere il livello di affidabilità ma accettare l’incertezza, sottolineare che le loro conoscenze e teorie presentano sempre elementi di dubbio. I mediatori dell’esperienza devono dare all’opinione pubblica strumenti che aiutino a discriminare tra notizie vere e non, per esempio attraverso siti web autorevoli. A livello di cittadinanza e politica l’istruzione è la chiave. Attualmente i giovani studenti non hanno la capacità di interpretate dati dai social networks, non riescono a discriminare tra fatti fondati o infondati. Il compito della politica è quindi modificare i programmi scolastici in modo da migliorare le capacità analitiche e il pensiero critico; per Shafik al momento è troppo presente uno studio mnemonico di concetti che puoi trovare con una veloce ricerca internet.

Foto Ufficio Stampa del Festival dell'Economia