Popx e Trento: Storia di un grande amore

Intervista alla band più amata dell'OWL Festival 2017

di Federica Falvino e Davide Corraro.

PopX è il nome del collettivo  più “enigmatico” nato dal panorama pop indipendente italiano degli ultimi anni. Il sito dell’etichetta Bomba Dischi recita così: “È impossibile descrivere completamente cosa sia, PopX è nelle orecchie di chi ascolta e negli occhi di chi partecipa ai moderni baccanali, le loro performance live già diventate leggenda”. Testi quasi sempre assurdi, attitudine “punk”, grande capacità melodica, una creatività esplosiva, musica elettronica in diretta dagli anni ottanta. Se ve li siete persi sabato scorso, per fortuna sono in tour.

Partiamo dal nome, come è nato e chiariamolo una volta per tutte, come si dice?

Popper, Popper era il nome del nostro primo disco, o meglio di quello che sarebbe stato uno dei primi tentativi che hanno portato alla realizzazione del nostro primo disco, poi quasi per caso è diventato il nostro nome.

State riscuotendo un enorme successo tra i giovani, soprattutto tra gli universitari. Ve lo aspettavate, come reagite? 

Siamo contenti di far ballare e divertire il nostro pubblico. Noi volevamo solo una cosa, molto semplice ma non sempre facile da raggiungere: poter suonare liberamente, in posti diversi.

A proposito di questo, tour previsto? 

In realtà stiamo girando da un po’, da gennaio. Vediamo quanto resisteremo! Stiamo pensando anche al prossimo disco.

Alcuni vi definiscono “i Franco Battiato dell’elettronica”, cosa ne pensate?

Bè diciamo che è una definizione un po’ particolare! Ci piace, calza abbastanza bene.

Come nascono i testi delle vostre canzoni, da dove prendete ispirazione?

Di solito partiamo prima dalla musica, una volta stesa la base, la melodia, cerchiamo di unire le diverse idee e situazioni che si sono sviluppate intorno a noi, all’interno del gruppo: i nostri testi nascono spesso dal momento.

Davide Panizza, tu sei anche professore al liceo musicale di Trento. Com’è portare questo tipo di musica ai ragazzi?

I ragazzi si divertono tantissimo, sono contenti  di apprendere queste diverse sonorità e poterle rielaborare in qualcosa che sarà ancora più all’avanguardia di noi.