“Noi, robot”: relazione tra umano e androide

Domenica 25 febbraio al teatro Sanbapolis è stato messo in scena uno spettacolo tratto liberamente dai racconti di Isaac Asimov

di Fiamma Rodi

Al giorno d'oggi, grazie al continuo progresso scientifico e informatico, la realtà robotica è una questione sempre più attuale e importante.

Proprio su questo argomento domenica 25 febbraio alle ore 21.00 è stato messo in scena sul palco del teatro Sanbapolis di Trento lo spettacolo "Noi, robot", liberamente tratto da "L'uomo bicentenario" e altri racconti di Isaac Asimov, il padre della fantascienza.

A scrivere ed interpretare il pezzo è Andrea Brunello con la partecipazione sul palco di Laura Anzani e invece alla regia di Chiara Benedetti. Ma su che argomenti verteva lo spettacolo?

Tratto liberamente, come già accennato, da "L'uomo bicentenario", dove Asimov descrive la vita di Andrew, robot umanoide che nutre passioni, hobby, amori e che ha paura ed è attratto dalla morte proprio come un essere umano, così anche "Noi, robot" vuole toccare molte questioni a livello morale ed etico per considerare gli androidi.

Sulla scena, organizzata come un seminario scientifico, ci sono una donna con il ruolo di moderatrice e ricercatrice nel campo delle Neuroscienze e dell'Intelligenza e un uomo, un astrofisico di fama mondiale. Seguono diverse discussioni sul valore di anima, intelligenza, etica morale e altre caratteristiche che entrambi concordano nel considerare "prevalentemente umane".

Più la conversazione prosegue e si infittisce e più sembra crearsi una chimica palpabile tra i due personaggi. La discussione termina con la domada chiave: può esistere intelligenza vera senza la capacità di provare sentimenti?

Il quesito viene complicato ulteriormente a seguito di una scoperta che non sveliamo però al lettore. La domanda si infittisce: come riuscire realmente a creare una linea dove finisce l'uomo in quanto essere intelligente con anima, cuore e cervello e dove inizia invece il robot androide?

I due attori sono riusciti a mantenere l'interesse costante su un argomento che ad una prima lettura potrebbe sembrare quasi troppo specifico per venir apprezzato come pezzo teatrale. Si è rivelato essere invece pieno di spunti interessanti per considerare il ruolo degli androidi e delle intelligenze artificiali.

 

 

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