MUSE: “Estinzioni”, nuova sezione del museo

di Lorenzo Toniolo

Mettetevi in salvo, perché stiamo vivendo oggi la sesta estinzione di massa!

Secondo molti ricercatori, infatti, la perdita di biodiversità ha raggiunto negli ultimi anni un tasso annuo paragonabile a quello di una estinzione di massa. Questo processo, che è partito dalla rivoluzione industriale e fatto nascere una nuova era geologica, se non dovesse invertire o attenuarsi ci porterebbe ad una vera e propria estinzione. 

Il direttore del museo, Mihcele Lanzinger, ha introdotto la prima visita con un sorriso amaro, dicendo: "è per l'egoismo [umano] che dristuggiamo l'ambiente, ma è proprio per questo egoismo che dovremmo preservarlo". Parole che fanno riflettere e catapultano all'interno della logica della mostra. 

Già dopo 5 metri all'interno della sezione, passando davanti ad una parete che la raccoglie la biodiversità del passato con vari campioni paleontologici della collezione, si può diventare un meteorite grazie alla grande interattività del progetto. Premendo un pulsante si può innescare un meccanismo che ci illustra quali sono state le cause delle maggiori estinzioni. 

La sezione successiva, invece, ci tramuta in un altro tipo di meteorite: l'uomo. Dal leone berbero al tilacino (un marsupiale misto tra un cane, una iena e un canguro), ci vengono presentate varie specie estinte a causa dell'uomo. Questo processo ci porta ad analizzare più a fondo di quale fenomeno stiamo parlando, vedendo chi è l'uomo (homo sapiens) e un suo parente, l'uomo di Neanderthal. Prestato dal Museo Pigorini, appositamente per questa mostra, è presente il cranio più completo e preservato di Homo neanderthalensis del nostro paese, che viene accompagnato da una ricostruzione del volto di un Neanderthal. Grazie ad una istallazione interattiva e alla tecnologia del morphying, ci sarà la possibilità di indossare il suo viso e mimare varie espressioni facciali specchiandoci in uno schermo. 

Conclude la mostra l'ultima sezione, dedicata alla presentazione di possibili scenari futuri e alle discussioni che si svolgono dal 1992 nella sede dell'ONU e che oggi sono giunte alla presentazione degli obiettivi strategigi per lo sviluppo sostenibile (SDGs), 17 obiettivi che per i prossimi 15 anni verranno perseguiti e che evidenziano la drammaticità della crisi attuale, ma anche le opportunità che si aprono sulla nostra strada. 

Una visita che fa riflettere in modo critico sul proprio ruolo all'interno della Storia e che porta almeno a proiettare questa domanda: "il mondo futuro che stiamo mutando, ci piacerà?"

In foto: il cranio di Homo neanderthalensis "Guattari I" 

Nel video: presentazione dei Sustainable Development Goals