Mortecattiva futuro sindaco di Trento?

 

Se si parla della scena musicale di Trento uno dei primi nomi che salta fuori è inevitabilmente quello di Mortecattiva e lui suggerisce che il motivo sia il suo charme. Questa città fa da sfondo e da bersaglio critico al rap di Aggettivo7, dagli esordi nel 1999 all'ultimo album Mi Fist. Ma qual è il vero rapporto di Nicola con Trento: amore, odio, rassegnazione? Questo è pressapoco ciò che ci ha raccontato.

I tuoi fan, come gestisci il fatto di essere un rapper famoso a Trento?

A Trento non puoi avere un fan club, è una città troppo piccola! Per averlo dovresti mantenere un minimo di alone misterioso intorno a te, un distacco fascinoso, mentre per quanto mi riguarda mi potete trovare tutte le sere in un qualsiasi bar del centro.

Sei trentino al 100%?

Sì, ho origini in val di Sole, ma la mia preferenza va alla Val di Non. Se dovessi rinascere , rinascerei a Tres. Ho sempre abitato a Trento, tranne un periodo a Roma e un anno in Nuova Zelanda.

Mortecattiva parla dialetto trentino?

Come un muratore meridionale che sta a qui da qualche anno, una cosa inascoltabile.

E' difficile riassumere in poche righe la comicità trascinante di Nicola, che contrariamente alle aspettative che sorgono dall'ascoltare i suoi testi – a volte irriverenti, a volte scomodi – livore non ne ha: a Trento Mortecattiva coltiva il suo beato distacco ironico, ha le sue certezze, il suo lavoro, la sua fidanzata, lo yoga, i suoi hobby. Rancori non ne ha e non ne vuole, tutto ciò che scrive ha un solo fine: divertire, sé stesso e se capita anche il prossimo.

In autunno hai realizzato una provocatoria maglietta su Daniza, ti sei attirato le ire degli animalisti?

No purtroppo, – ride – in quel caso non mi si è filato quasi nessuno! Eppure ho anche tentato di spammare l'immagine su internet nei dibattiti più caldi. Peccato.

Chi vuole indignare Aggettivo7 quando scrivere le sue canzoni?

Nessuno, quando parlo di argomenti come antisemitismo, razzismo, pedofilia, lo faccio con l'unico intento di ridere, io per primo. Offendere a me non interessa: il discrimine dell'indignazione sta tutto nell'intenzionalità con cui si dice quel che si dice, al di là delle parole che si scelgono. L'ispirazione per le mie canzoni mi giunge da qualsiasi cosa, una partenogenesi immediata, ma una volta realizzate non le voglio più riascoltare.

E i tuoi video?

Vale lo stesso discorso. Molti li ho girati con il mio cellulare qui in città.

Quanti tatuaggi hai?

30 e oltre, più due segreti persino per la mia mamma.

A Maggio si terranno le elezioni amministrative a Trento, hai già idea di chi votare?

Mai votato in vita mia, e se mi candidassi io?

 
(Lucia Gambuzzi)