Lectio degasperiana: parla il Presidente della Repubblica

di Lorenzo Toniolo

Settanta anni fa, nel 1946, nasceva la nostra Repubblica. Nello stesso anno, venne pattuito l’accordo De Gasperi-Gruber fra Italia e Austria a tutela delle reciproche minoranze. Quanto la figura di Alcide De Gasperi e quel patto sono moderni e attuali?

Pieve Tesino, il borgo natale dello statista trentino, ha ospitato come ogni anno la lectio magistralis in suo onore e memoria. Quest’anno a tenerla c’era un ospite di rilevanza: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e, ad assistere, oltre 1000 persone tra la palazzina polivalente e un maxischermo in un tendone, venute all’appuntamento annuale organizzato dalla Fondazione Alcide De Gasperi e da alcuni volontari.

Ad accoglierlo in questo paesino di montagna il Coro Valsella, che ha intonato l’Inno alla Gioia e La montanara, due performance che accompagneranno la figura degasperiana lungo tutta la lectio parallelamente come due binari: una legata al territorio, alle tradizioni e al suo popolo e l’altra, quella europea, inclusiva e d’unione.

Ed è l’importanza del concetto di Democrazia che Mattarella sottolinea, citando De Gasperi, e del “pensar(la) come ricerca interiore” aggiungendo che per lo statista trentino “la politica non era una passione solitaria, ma un'alta e generosa professione di servizio alla comunità”. Caratteristica che la classe dirigente deve ritrovare, nel quotidiano lavoro e impegno, esorta nel mentre.

Padre fondatore dell’Europa, è questo il titolo riconosciuto a questa figura, accostata a Konrad Adenauer, Robert Schuman, Altiero Spinelli e agli altri 3 Padri fondatori.

Non a caso Mattarella riprende questa faccia fondamentale del personaggio poliedrico di De Gasperi. La collega al vivo bisogno di un Europa unita perché se "non sono le banche o le transazioni commerciali che hanno determinato l’Unione europea, ma uomini politici e parlamenti lungimiranti", scandisce il Presidente, non potranno essere le difficoltà economiche o crisi finanziarie a farla crollare, "ma soltanto la nostra miopia nel non riconoscere il bene comune".

Conclude dicendo che nessun Paese può affrontare da solo le differenti crisi che stiamo vivendo, quella sociale, economica, le migrazioni, ma che solo continuando il percorso intrapreso, quello indicato anche dalla visione e dal coraggio di De Gasperi, come ricorda il titolo della lectio, si potrà continuare a vivere in una Repubblica europea. Le sue fondamenta si fondano sulle basi di 70 anni fa, ma ancora oggi si deve lavorare insieme agli altri Paesi per costruire un progresso sostenibile

Foto: quirinale.it

Video lectio magistralis: https://www.youtube.com/watch?v=aFshg22zJow