Laura Castelli al Festival Economia 2019

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Laura Castelli al Festival Economia 2019
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di Andrea 'Alessandro' Di Giulio

In occasione della XIV edizione del Festival dell'Economia di Trento, SanbaRadio ha potuto intervistare l'On. Laura Castelli, Viceministro dell'Economia e delle Finanze, al termine dell'incontro dal titolo "La guerra del debito", al quale hanno partecipato anche Carlo Cottarelli, Pier Carlo Padoan, Giampaolo Galli e Dino Pesole (in qualità di moderatore). Di seguito riportiamo l'intervista completa.

C’è una grossa discussione per quanto riguarda la “flat tax”: è già stata sperimentata in Europa in tanti altri Paesi e adesso si vuole sperimentare anche in Italia. Quale pensa che potrà essere la posizione dell’Europa di fronte all’adozione della flat tax da parte dell’Italia?

Tra le raccomandazioni di Bruxelles più volte c’è stata la riduzione della pressione fiscale. Noi quest’anno nella manovra abbiamo ridotto il cuneo, quindi la parte di tariffa INAIL – per cinque anni il Governo precedente non c’era riuscito e noi in sei mesi siamo riusciti a farlo – e non ci fermeremo, abbatteremo ancora il cuneo fiscale sul lavoro e quindi è questa una delle raccomandazioni che si portano avanti.

Certo, sull’IRPEF invece c’è un bel lavoro da fare, perché nessuno se n’è occupato negli ultimi anni e va fatto un lavoro di fino: ricordiamoci che l’ultimo Governo sull’Irpef ha solo agganciato gli 80 euro, non ha mai provato a far nulla di diverso. Noi crediamo in una riforma che riduca il numero degli scaglioni e dentro al contratto di governo c’è una riduzione della pressione fiscale, a tendere a una tassa che stia su 3 scaglioni; poi, nel contratto arriva fino a 15. Certo, non credo che i numeri ci permetteranno di arrivare immediatamente lì.

Detto questo, c’è da fare anche una grande semplificazione su quelle che sono le detrazioni fiscali sul lavoro, che oggi sono molte, son confuse, sono circa 50 miliardi e, su questo, l’innovazione a cui abbiamo lavorato e stiamo lavorando è il coefficiente famigliare, che è stato utilizzato in Francia per riorganizzare e sburocratizzare quello che sono le detrazioni.

Funziona perché dà una nuova visione anche del tema famiglia e questo Paese, invece, negli ultimi anni ha lavorato sulla famiglia solo pensando che fosse una politica da fare sui redditi bassi. Io penso, invece, che la politica della famiglia vada fatta senza troppa discriminazione di reddito.

Rimanendo in ambito europeo, c’è stato un dibattito (durante l’incontro, nda) sulla relazione, sul rapporto che ci può essere fra M5S e Lega e sappiamo che nel Parlamento Europeo i due partiti sono con due coalizioni diverse.

In vista della Brexit e del fatto che l’EFDD – dove si trova in questo momento il Movimento 5 Stelle – probabilmente verrà sciolta, ci sono già delle ipotesi su dove andrà a posizionarsi il M5S nel Parlamento Europeo per la prossima legislatura o ancora si stanno studiando delle possibilità?

Non me ne sto occupando io, però se parliamo di temi, parliamo di forze che rappresentano sicuramente il tema della lotta all’evasione, che è un tema che stiamo perseguendo e che alcuni partiti con cui abbiamo dialogato – anche prima delle elezioni europee – hanno nei loro principi cardine, e il tema ambientale.

Questo è un altro grande tema su cui l’Europa, secondo me, si può unire per portare avanti delle battaglie fondamentali che poi, come sappiamo, nei Paesi sovrani sono sempre più complicate e complesse.