Exit nella Brexit?

Intervista alla prof. Giupponi

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Fa parte della serie

di Giorgia Roda

Le trattative per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea sono rese ulteriormente complicate dalla posizione della Scozia che, con la richiesta di un nuovo referendum per l’indipendenza, lascia presagire uno sfaldamento degli stati del Regno Unito.

La prof.ssa Belen Olmos Giupponi, docente di diritto presso l’Università di Stirling (Scozia) in visita alla Libera Università di Bolzano (Freie Universität Bozen), esprime le sue considerazioni al riguardo.

Il governo scozzese ha richiesto il 20 ottobre un nuovo referendum per l’indipendenza della Scozia. Pensa che, giunti a questo punto, sia conveniente per la Scozia uscire dal Regno Unito o sarebbe meglio affrontare la questione insieme?

Innanzitutto dobbiamo tenere a mente che gli scozzesi hanno votato “Remain”, quindi vogliono restare nell’Unione Europea. Quindi la prima cosa da considerare è una forte presa di posizione per rimanere nell’UE. La seconda questione che riguarda gli interessi degli scozzesi è che talvolta il governo centrale non sembra voler ascoltare i problemi della Scozia o la sua posizione. L’indipendenza sarebbe quindi, come detto dal primo ministro scozzese, il modo per mantenere la Scozia nell’Unione Europea.

Pensa che ciò avrà conseguenze sugli altri stati del Regno Unito: l’Irlanda del Nord e il Galles?

Certamente, in Irlanda del Nord, c’è al momento una rivendicazione, in riferimento all’art. 50 [del TUE (Trattato sull’Unione Europea)], l’articolo che permette agli stati membri di dare il via alle procedure per l’uscita. Si sta appunto rivendicando il fatto che la decisione di lasciare l’Unione Europea non può essere imposta sugli abitanti dell’Irlanda del Nord. Siamo quindi di fronte a un trend simile a quello scozzese riguardo il non abbandonare l’Unione e il non essere costretti a farlo. Per quanto riguarda il Galles, anche se non esiste una vera a propria rivendicazione da parte sua, ha annunciato che, se la sfida riguardo l’art.50 verrà portata avanti fino alla Corte Suprema del Regno Unito, il Galles si unirà alla causa.