Diritti umani: una conquista?

A giurisprudenza il cineforum che mette alla prova i diritti umani

I diritti umani appartengono a tutti gli uomini?  In teoria si chiamano così per questo. In pratica invece, come spesso accade per le grandi domande, la risposta è “sì MA”.

Come nella democrazia ateniese o in quella americana, in cui tutti potevano votare MA non proprio tutti. I non liberi e non bianchi no, per esempio. O come nelle attuali democrazie europee in cui non tutti quelli che scappano dalle guerre o dalle violazioni dei diritti umani hanno il diritto a rimanere ed essere accolti.

Verrebbe da pensare che i diritti umani siano inutili : si applicano soltanto nelle democrazie più sofisticate,  in cui sono garantiti già da altre Carte, e neanche nei confronti di tutti gli esseri umani, MA solo di quelli in regola coi documenti.

Eppure, a volte capita che le democrazie sofisticate dimentichino di applicare i diritti umani nei confronti dei propri cittadini e nel proprio territorio. E' accaduto a Genova, nella scuola Diaz, durante il G8 del 2001.

Ma non è sostenendo di voler esportare democrazia e diritti umani, sue più alte conquiste, che l’Occidente mette il naso nelle democrazie (e non altrui), magari violandoli?

Una logica, quella di chi dei diritti umani fa un uso politico, talmente ferrea che alcuni malpensanti ritengono che la più alta conquista dell’Occidente, talvolta, vada messa alla prova. Per esempio quando si parla di sfruttamento della prostituzione, di migranti approdati su isole che non ci sono e di repressioni democratiche del pensiero.

Di “diritti umani messi alla prova” si parlerà alla Facoltà di Giurisprudenza, con un cineforum che parte oggi alle ore 17.00, e prosegue nei martedì successivi, fino al 28 Maggio.

In programma la visione di “Born into Brothels”, “Terraferma” e “Black Block”. A seguire, il dibattito con i professori Andrea Di Nicola (Criminologia), Alessandro Fodella (Tutela internazionale dei diritti umani) e Sergio Bonini (Diritto penale comparato).

(Carlotta Garofalo)