Da Unibz al MIT: la storia Daniele Vettorel

di Miriam Viscusi e Giorgia Roda

Daniele Vettorel, ex studente di unibz, laureato in Informatica, attualmente iscritto a un Master a Cambridge e futuro ricercatore al MIT (Massachusetts Institute of Technology) è tornato recentemente in Italia e ha raccontato la propria storia agli studenti della Libera Università di Bolzano. Noi l’abbiamo intervistato e ci siamo fatti dare alcuni consigli per una carriera “stellare”.

Ciao Daniele, raccontaci del tuo percorso accademico.

Ho iniziato a settembre del 2014 il mio Bachelor in informatica a unibz. Ho trascorso il secondo anno in Svezia grazie al programma Erasmus e in estate ho lavorato alla Microsoft in Norvegia. Dopo la triennale ho fatto domanda per un master di un anno a Cambridge, che sto attualmente frequentando. Durante questo master ho anche ricevuto un’offerta per un Phd al MIT, che inizierò a settembre.

Che differenze hai notato tra l’ambiente universitario in Italia e a Bolzano e quello a Cambridge?

In effetti ci sono alcune differenze nel sistema d’istruzione inglese rispetto a quello italiano, anche se unibz è a mio parere migliore del sistema italiano in generale. Tendenzialmente nelle università inglesi ci sono meno ore di lezione e più di lavoro a casa. Non ci sono esami, solo progetti o assignment. Nel particolare il mio master è un progetto di ricerca, molto intenso, da sviluppare nell’arco di un anno.

Un’altra differenza rispetto all’università di Bolzano è che a Cambridge l’ateneo comprende 30 college. Questo porta a conoscere tanta gente che fa cose diverse da quelle che fai tu. È un ambiente molto aperto, rispetto a unibz che ha poche facoltà, seppur buone.

Credi che Bolzano sia stata un buon trampolino di lancio, per il master e in generale per il tuo futuro?

Si, decisamente, principalmente perché ho studiato in inglese e per il mio campo è importantissimo. Poche università in Italia danno questa opportunità. È stato utile anche per il suo slancio internazionale. A differenza della tendenza generale, non ti costringe a rimanere in Italia, anzi i prof sono contenti se si hanno ambizioni internazionali.

Invece cosa ci racconti del Phd?

La candidatura al MIT è stata più difficile di quella di Cambridge soprattutto perché chiedono lettere di referenza davvero formidabili, STELLARI. Hanno ricevuto 3500 domande e ne hanno ammessi un centinaio. Bisogna decisamente avere qualcosa che altri non hanno e non sono i voti. Sono stato fortunato a essere ammesso, questo è successo anche grazie alle lettere dei prof di unibz.

Ti piacerebbe tornare in Italia?

Non lo so, perché le opportunità nel mio campo sono altrove. Vorrei tornare in Europa. Ma penso più all’Inghilterra o al Nord. Per come l’Italia è al momento, nel campo dell’informatica, non penso che potrei avere opportunità.

Hai consigli per chi vuole intraprendere il tuo stesso percorso?

Fate un Erasmus per ampliare i vostri orizzonti: se potete, state via un anno. Per chi fosse interessato a un master in Inghilterra o negli USA: vi consiglio di preparare tutta la documentazione in anticipo perché le iscrizioni aprono circa un anno prima. Mantenete i contatti con i prof, vi serviranno per le lettere di referenza. Parlate con loro, rendete noti i vostri interessi. Come ultima cosa: andate oltre quello che vi hanno insegnato, fate ricerca.

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