CTRL ZETA

Rappresentazione di una distopia tecnologica

di Elisa Fratton

Credete che la tecnologia salverà il mondo? Forse vi ricrederete. Come gli episodi di Black Mirror ci insegnano, la tecnologia ha innumerevoli lati oscuri e farne un uso consapevole può essere un fatto del tutto non banale.

Consapevoli cercano di essere invece Sergio Garau e Francesca Gironi, con il loro spettacolo CTRL ZETA. I due artisti, attivi sulla scena nazionale ed internazionale di Poetry Slam, hanno portato ieri a Pergine spettacolo aperto la loro personale distopia tecnologica.

A metà tra l'onirico e lo psichedelico, lo spettacolo ha indagato il rapporto uomo-tecnologia, avvalendosi delle esperienze provenienti da social, radio, televisione e… siti di annunci di vendita.

La performance si è tenuta nel bellissimo spazio seminterrato dell' "Ex rimessa carrozze" nel centro di Pergine e ciò che loro hanno messo in scena ha seguito una logica dualistica: da una parte è stato rappresentato l'uomo, alla ricerca di comunicazione per soddisfare il suo ancestrale bisogno di contatto sociale; dall'altra c'era invece l'automa, la macchina tecnologica che impeccabilmente rispondeva, ma filtrando e restituendo le informazioni rendeva ogni forma di contatto irreale ed alienante.

Varie forme d'espressione hanno composto lo spettacolo: c'era la musica, la danza, le parole e le poesie, c'era il linguaggio corporeo ed il teatro. Il filo rosso che univa e legava le rappresentazioni era però la videoarte: mentre la scena si sviluppava, sul grande telo nero sullo sfondo scorrevano pagine di profili sui social network, videochiamate, rielaborazioni grafiche di cortometraggi e video musicalizzati.

Comunque diciamolo, la tecnologia non è così male e tutto sommato ha i suoi vantaggi… Per esempio, potete trovare il finale di questo spettacolo online, grazie ad una diretta streaming.

E se non foste soddisfatti del risultato, il comando per annullare l'ultima operazione lo trovate in crtl-z.