Come cambiano i libri – Valter Moretti

[Foto di Alberto Gianera]

Che l'appuntamento di ieri sera a “Come cambiano i libri” con protagonista il professor Valter Moretti, docente di Fisica Matematica, sarebbe stato insolito lo si poteva dedurre già dal titolo: “Da Stanley Kubrick a C.G.Jung: come l'arte cinematografica e la psicologia del profondo hanno influito sui miei studi in fisica e matematica”. Il professor Moretti, infatti, non ha propriamente parlato di un libro che ha ispirato i suoi studi ma ha raccontato di come Kubrick per lui sia stato fondamentale.

Il professore è partito descrivendo lo scienziato quasi come un artista: così come lo scultore vedendo un pezzo di legno ancora non sa quale sarà l'opera che ne farà uscire ed inizia a lavorarci guidato dall'istinto così anche il fisico sviluppa la sua teoria, immergendosi e scoprendo passo passo dove andrà a finire. Proprio tramite quest'immagine il professore si è ricollegato ai film che ha visto da bambino nel cinema sotto casa “2001: Odissea nello Spazio” e “Barry Lyndon” dicendo di averne apprezzato molto la completezza. Egli sostiene che spesso alla fine di un film lo spettatore ritiene che qualcosa sarebbe dovuto andare diversamente oppure che si è trattato di un bel film “ma in quella scena sarebbe stato più carino se…”, invece questo con Kubrick non accade. Le sue opere sono spesso pesanti, lente, faticose da guardare ma hanno il dono della completezza e della precisione, nulla si può cambiare. E lo stesso, dice il professore, vale per le teorie fisiche che a volte sono difficili, complicate, laboriose ma sono perfette perché funzionano ed hanno una loro logica inconfutabile, non si possono cambiare a piacimento, è come se fossero già scritte in una specie di iperuranio platoniano.

In chiusura il professor Moretti ha parlato anche di Jung, del quale ha letto l'autobiografia e al quale Kubrick stesso fece dei riferimenti nei suoi film. Jung credeva in qualche modo che la teorie fisiche del novecento, quantistica e relatività, potessero spiegare tutto, compresi alcuni effetti paranormali, confondendo quali sono i margini entro i quali può agire la scienza. Questo è un problema con cui un fisico teorico si deve perennemente rapportare: quale è la realtà e quale la nostra immagine della realtà? È facile confondere le due cose e sovrapporle può avere terribili conseguenze creando disinformazione nella comunità scientifica e non.

Per i prossimi incontri: bit.ly/Comecambianoilibri2