Cara Generazione Erasmus, salviamo Schengen!

Alcuni studiosi dicono che non puoi esimerti dal reagire quando ti toccano le cose più care. Pare che se qualcuno dovesse attaccare qualcosa che ti riguarda nel profondo tu non potresti non reagire. Eppure qualcosa mi lascia perplesso, ci stanno toccando qualcosa che dovrebbe esserci carissimo e stiamo facendo finta che tutto vada bene. Ci stanno toccando qualcosa per cui i nostri nonni e i nostri bis-nonni hanno combattuto, alcuni sacrificando la propria vita, per assicurarla alle generazioni future. Sto parlando della Pace. Se a qualcuno di voi si dovesse chiedere quale è stata la più grande invenzione del XX secolo, molti di voi risponderebbero la televisione, il telefono o internet. Per me la più grande invenzione è stata l’Unione Europea. Mai, e sottolineo mai, in duemila anni di storia, si erano assicurati settanta anni di pace nel vecchio continente e mai e poi mai si sarebbe immaginato che giovani provenienti da tutta Europa potevano liberamente viaggiare da un paese ad un altro, senza controlli, con una lingua franca ed un’unica moneta in tasca. Eppure tutto questo sembra che ormai non sia più così scontato. L’accordo di Schengen, che per anni ha assicurato a generazioni di giovani di scambiare punti di vista, conoscenze e cultura sembra che stia per saltare e nessuno (o quasi!) sta facendo nulla per poterlo salvare. A questo punto mi chiedo: dove siamo noi generazione Erasmus? Comodi sui nostri divani o inebetiti dinanzi ad uno schermo a non pensare? Vogliamo forse dare ragione a chi dice che siamo una generazione che ha perso la speranza per il futuro e che non ha voglia di fare niente perché troppo choosy? No questo non dobbiamo accettarlo.  E allora scendiamo in piazza, manifestiamo per i nostri diritti, per il nostro essere cittadini europei e diamo un senso a quel programma Erasmus che non serve solo per fare esperienza all’estero ma serve soprattutto a farci sentire cittadini europei! Solo così, infatti, potremmo vivere liberi e concretizzare quell’idea di Europa libera ed unita che nacque come un sogno, in una piccola isola del Tirreno dal nome affascinante (Ventotene), ormai settantacinque anni fa’!

 

D. Corraro