Biblioteca in sciopero

Futuro incerto per le biblioteche universitarie di Trento e per i lavoratori esternalizzati che vi operano. Una prospettiva che ha motivato la protesta scattata oggi alle 12 nella sede di Via Verdi e le reazioni del mondo studentesco.

A preoccupare il mondo bibliotecario, sia chi vi opera che chi vi studia, sono da un lato le riduzioni degli stipendi e del personale, dall'altro le modifiche previste al servizio, in particolare per quanto riguarda le aperture serali.

I lavoratori contestano queste decisioni, non lesinando le critiche sugli investimenti di Trento in questo ambito, tra cui in primis la scelta di situare la nuova biblioteca nel quartiere delle Albere, cestinando il progetto Botta, già pronto e pagato. Investimenti che di certo hanno un peso in termini di bilancio che rende ancora più difficili da accettare i tagli annunciati.

Grande la preoccupazione degli universitari che da tempo lamentano la carenza di spazi in cui studiare e che ora temono di dover fare i conti con nuove limitazioni. I rappresentanti contestano in primo luogo la mancanza di confronto su questi provvedimenti e prendono una posizione netta per quanto riguarda il ruolo dei 150oristi nelle biblioteche: “non vogliamo che l'estensione del programma 150 ore possa portare in alcun modo al perdita del posto di lavoro o alla riduzione degli stipendi di chi lavora per l'Ateneo”.

Il Comunicato stampa diffuso dai rappresentati degli studenti:

Questa settimana accademica è iniziata con la notizia dello sciopero del personale esternalizzato del Sistema Bibliotecario di Ateneo (SBA), fondamentale per il servizio prestiti (interamente appaltato).

Lo sciopero consiste nella chiusura ad oltranza del servizio bibliotecario erogato da personale esternalizzato: in altre parole le biblioteche d'Ateneo potranno essere aperte da personale Unitn, come semplici aule studio, fatta eccezione per la biblioteca di Scienze Cognitive, gestita interamente da personale Unitn.

Motivo di questo sciopero è il taglio che la direzione di Ateneo sta imponendo al SBA. Taglio le cui modalità erano assolutamente sconosciute alla componente studentesca dei vari organi di Ateneo. Il taglio consiste nella riduzione degli orari di apertura di alcune delle biblioteche, nella loro conversione in aule studio presidiate da studenti 150 ore (nelle ultime 2 ore di servizio), studenti che, con mini contratti, collaborano con l'Ateneo e nella diminuzione del personale esternalizzato.

Pur concordando su qualità ed efficacia del programma 150 ore, non è accettabile che questo vada ad inficiare posti di lavoro effettivi con competenze specifiche all'erogazione del servizio bibliotecario, precluse invece a studenti 150 ore.

Inoltre, noi studenti di UDU-UNITIN non vorremmo mai che l’estensione del programma delle 150 ore possa portare, in alcun modo, alla perdita del posto di lavoro o alla riduzione degli stipendi di chi lavora per l’Ateneo. Le 150 ore rappresentano un’occasione per gli studenti di mettere da parte un pò di soldi, cosa ben diversa dalla valenza che l’impiego ha per un lavoratore. Questa differenza noi studenti la conosciamo bene e vorremmo fosse sempre tenuta in debito conto.

In aggiunta, la crescita del numero di immatricolazioni dell'Ateneo ha portato, come più volte detto, alla saturazione di biblioteche e aule studio. Problematica che abbiamo ad esempio affrontato con l’apertura della facoltà di giurisprudenza nel weekend ma che necessita ancora di attenzione.

Speriamo che la direzione si apra ad un dialogo con le parti interessate volto alla più pacifica, immediata e unanimemente condivisa risoluzione. Ci auguriamo anche che, per il futuro, si faccia sempre il possibile per evitare che si ripetano, senza preavviso e comunicazione, eventi del genere.

Lista UDU-UNITIN
Lista BBIOTEQ – BIOPEOPLE

(foto unitn)