AAA cercasi campagna elettorale seria

di Michele Citarda 

Sarà che chi scrive è inevitabilmente vicino alla comunità studentesca, sarà che le città di Trento e Rovereto sono cambiate radicalmente negli ultimi anni proprio grazie allo sviluppo dell’ateneo trenino, ma in ottica elezioni comunali la domanda è più che legittima: nella prossima campagna elettorale ci sarà spazio nel dibattito politico per affrontare tematiche legate ai moltissimi giovani che frequentano le varie facoltà trentine? Se sì, si tratterà di un dibattito sano? Si entrerà nel merito delle questioni che verranno trattate? Prima di rispondere, un appunto: si tenga ben presente che l’Università degli studi di Trento è e rimane un’istituzione scevra da qualsiasi ideologia partitica ma che evidentemente deve confrontarsi con chi amministra e governa il territorio in cui opera.

Alla luce di quanto accaduto a ridosso delle feste invernali, le ultime due domande già possono trovare una risposta. Si prenda, infatti, a titolo esemplificativo il dibattito circa il vituperato progetto di inserire una facoltà di medicina a Trento. 

La polemica tra giunta provinciale che ha proposto – si passi il termine – una “succursale” dell'Università di Padova e Ateneo di Trento che già aveva in preparazione un progetto per una scuola di specializzazione di eccellenza, porta innanzitutto a dire che il dialogo non c’è stato.

A sentire le parti, un confronto nel merito delle due proposte inizialmente non è stato neanche cercato. Tralasciando discorsi relativi alla tutela dell’autonomia trentina, delle realtà già presenti sul territorio, ciò che emerge è l’incapacità della classe politica dirigente a cercare il dialogo e il confronto. La gravità di tale punto di partenza (o di arrivo) non deve essere sottovalutata.

L’episodio riguardante la possibile introduzione della facoltà di medicina e il relativo dibattito devono servire da monito per i mesi che seguiranno. Per fortuna come abbiamo già avuto modo di raccontare intervistando Edoardo Meneghini, presidente del consiglio degli studenti, una soluzione è stata trovata e opportunatamente annunciata.

Da membro di Sanbaradio, la radio degli universitari di Trento e Bolzano, mi accontenterei di una campagna elettorale che in primis tenesse conto degli studenti, in secondo luogo che questi venissero considerati come patrimonio e risorsa di un territorio anziché portatori sani di disordine e causa di disagio. In breve, una campagna elettorale ancorata alla realtà dei fatti, che guardi al futuro e allo sviluppo del territorio.

 

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