Ciclo conferenze “Mafie oltre Confine: un contrastro politico efficace è possibile?”

Tema delle conferenze sarà l'analisi su piano politico e sociale del fenomeno mafioso in Europa.

di Fiamma Rodi

Venerdì 5 e martedì 9 maggio si terranno due incontri a tema organizzati dal Presidio Universitario Libera "Celestino Fava" intitolati: "Mafie oltre Confine: un contrasto politico efficace è possibile?"
I due interventi andranno ad analizzare sul piano politico e sociale le diverse sfumature del fenomeno mafioso in ambito europeo e nello specifico tratteranno l'interrogativo se si può ancora considerare la mafia strettamente italiana.

Venerdì 5 maggio nell'Aula Kessler della Facoltà di Sociologia e Ricerca Sociale dalle ore 17.00 alle 19.00 si terrà il primo evento del ciclo di conferenze, dove interverranno due relatori d'eccezione:
Davide Mattiello, Deputato della Repubblica e membro delle Commissioni Giustizia e Antimafia
Andrea Di Nicola, docente, criminologo e coordinatore del gruppo di ricerca eCrime

Martedì 9 maggio alle ore 11 la conferenza si sposterà nella Sala Giustino d'Orazio della Facoltà di Giurisprudenza. Questa volta, per chiudere il ciclo degli incontri, verrà trattato il tema del contrasto giudiziario. A intervenire saranno Andrea Di Nicola e Federica Curtol, Capo Settore "casi operativi" presso Eurojust.

Nel corso dei due incontri si potrà riflettere su come le mafie influenzino non solo la nostra realtà territoriale ma abbiano ormai occupato anche il panorama europeo. Nella storia recente sono stati scoperti nuovi nuclei mafiosi, sintomi che non si possono più trattare con i soli mezzi usati per le mafie prettamente "italiane".

Il primo strumento di opposizione delle organizzazioni mafiose si può trovare nell'informazione con la totale presa di coscienza del problema. Conoscere la storia e le battaglie di personaggi-eroi come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che hanno dato la vita non solo per contrastare il fenomeno mafioso ma anche per spiegarlo nel complesso sociale, è fondamentale ma non basta più. Bisogna rendersi partecipi in occasioni come quelle di venerdì 5 e martedì 9 maggio per conoscere il nemico in ogni sua sfaccettatura, sotto ogni suo aspetto.

Non è più possibile fermarsi alle affermazioni che "la mafia riguarda solo il sud Italia" o viceversa che "essa è ovunque e certamente riguarda anche il nord del nostro Paese", perchè significherebbe congelare la singola situazione in una realtà troppo piccola, quasi personale.

Obiettivo delle due conferenze è rendere lo studente o il cittadino parte di un sistema che si sta allargando a macchia d'olio già da molto tempo. Pensare agli stereotipi del "Padrino" o di "Don Mariano Arena", il protagonista de "Il giorno della civetta" di Sciascia, vorrebbe dire rimanere incollati all'idea statica di una mafia che non esiste più.

Invitiamo quindi il lettore a partecipare a questi incontri per risvegliare un proprio spirito critico e d'informazione che è fondamentale nel mondo di oggi. La mafia è presente, nascosta e sempre vigile. Allo stesso modo anche il cittadino deve essere presente e vigile, domandandosi a fronte del dibattito creato dal ciclo "Mafie oltre Confine" in che modo poter contrastare un problema così presente nell'odierna società europea.