Borse di studio: la fine della protesta?

Di Matteo Breda

Abbiamo parlato molto negli ultimi giorni del polverone sollevatosi riguardo alle borse di studio e al piano provinciale che ne avrebbe previsto una sostanziale riduzione a partire dal 2017. Ora però, dopo mesi di proteste e dopo nemmeno un giorno dalla manifestazione organizzata dal collettivo Refresh, arriva una dichiarazione dalla provincia: il numero di beneficiari di borsa, una volta entrata in vigore la nuova riforma ICEF, non sarà ridotto tanto quanto si temeva.

Grazie alla collaborazione tra l’assessora all’università Sara Ferrari, il presidente della Provincia Ugo Rossi  e l’Università di Trento si è infatti riusciti a portare a 21.500€ (rispetto agli iniziali 20.000) la soglia di reddito sotto alla quale gli studenti, con il nuovo sistema ISEE in vigore dal 2017, potranno godere di benefici economici come l’assegnazione delle tanto combattute borse di studio, o il conferimenti degli alloggi per studenti esteri e fuorisede.

In realtà gli universitari che da tempo animavano la protesta avrebbero preferito un innalzamento dell’ISEE fino alla soglia di 23.000€, il limite massimo consentito a livello nazionale: oggi però le organizzazioni che da tempo si battono per contrastare la riforma (UDU Trento e collettivo Refresh in primis) non possono che dirsi soddisfatte, come nelle parole del rappresentante UDU Filippo Gioachin, che in simili risultati positivi (ma ancora da migliorare) vede un ottimo modo di festeggiare questo 17 novembre, giornata internazionale dello studente.