Bando sulla transizione alimentare, 16 progetti per guardare al futuro

La sfida era stata lanciata dalla Fondazione per la Valorizzazione della Ricerca Trentina con il 14° Bando sulla transizione alimentare, e finalmente il Consiglio di amministrazione dell’ente strumentale, nato per volere di Fondazione Caritro, ha selezionato i 16 progetti meritevoli del contributo messo in palio. Si tratta di 476.296 euro che andranno a sostenere le idee basate su nuove tecnologie al servizio dell’agricoltura e della produzione di alimenti. Ciascun progetto ha ricevuto fino ad un massimo di 30 mila euro per continuare la propria ricerca sul campo, un sostegno che rappresenta un’iniezione di risorse importante per svilupparle.

Anche stavolta l’invito a presentate alla Fondazione Vrt proposte innovative ha fatto convogliare in questo bando soluzioni che aprono scenari nuovi. Stiamo parlando per esempio di una app studiata per aiutare i vignaioli nella coltivazione, di una tecnica per produrre analcolici da alcune specie botaniche, all’uso dell’intelligenza artificiale per ridurre gli sprechi alimentari. Ci sono tecniche avanzate per migliorare la qualità degli alimenti ma anche materiali del futuro per confezionare il cibo. Per il 50% i progetti provengono da fondazioni di ricerca, per il 25% da startup e imprese e per il 25% dall’Università di Trento.

«In un momento storico di esplosione demografica mondiale, con cambiamenti climatici che impongono un’ottimizzazione delle risorse naturali, abbiamo pensato ad un bando che potesse premiare progetti legati al miglioramento della qualità del cibo di cui disponiamo, alla riduzione degli sprechi alimentari e delle stesse risorse naturali, al miglioramento delle pratiche produttive in agricoltura» ha commentato il presidente di Vrt, Claudio Cainelli.

Le idee progettuali sono molto diverse tra loro e spaziano nei diversi ambiti dell’agroalimentare. L’Università di Trento ha presentato, tra gli altri, Compostack ossia un progetto finalizzato alla realizzazione di confezioni ecologiche in cellulosa batterica, mentre la società Behavix ha sviluppato un sistema data-driven per ottimizzare la gestione degli sprechi nella ristorazione collettiva. La Fondazione Edmund Mach ha portato avanti studi sulla valorizzazione dei prodotti tradizionali con Burromax, che seleziona ceppi batterici per migliorare le qualità organolettiche del burro di malga, e con Truffletrace, un metodo per la tracciabilità del tartufo. Inoltre, FreeDrink sta sperimentando la lattofermentazione per la produzione di bevande botaniche analcoliche. L’agricoltura di precisione è oggetto di ricerca con RESASMART, un’app sviluppata dall’Università di Trento che utilizza immagini satellitari per supportare la viticoltura, e MELANIE, un sistema non invasivo per monitorare la fermentazione del vino sviluppato dalla Fondazione Bruno Kessler. OptiMist di Spray Logics propone invece un sistema di irrorazione mirata per ottimizzare l’uso di fitofarmaci. Altri progetti riguardano lo studio della coltivazione aeroponica della Rhodiola rosea, pianta alpina con proprietà antinfiammatorie (SAIRA), e la realizzazione di sistemi avanzati per la rilevazione di microplastiche nelle acque destinate al consumo umano.