Alle Albere la nuova biblioteca universitaria

Da diversi anni si parla della necessità della TrentoCittàUniversitaria di dotarsi di una nuova biblioteca in grado di rispondere alle esigenze di studenti e cittadini, sempre più spesso in lotta fin dal primo mattino per accaparrarsi gli ultimi posti nelle sale studio del centro storico.
Il progetto presentato dall'architetto Botta ormai 8 anni fa, che prevedeva la costruzione di un ampio edificio in piazzale Sanseverino, dopo essere rimasto a lungo sulla scrivania del sindaco Andreatta, pare essere stato abbandonato per una soluzione nuova.
L'Università degli studi di Trento ha diffuso in questi giorni la notizia di un incontro avvenuto tra la rettrice Daria de Pretis, il presidente dell'Ateneo Innocenzo Cipolletta, il presidente della Provincia Alberto Pacher e il sindaco di Trento Alessandro Andreatta dedicato proprio a questo tema. E così, dal piazzale che ormai tutti in città consideravano destinato alla biblioteca ci si è spostati un po' più a sud, dove sorge un quartiere tutto nuovo e ancora poco animato. Stiamo parlando delle Albere di Renzo Piano che, accanto al grande successo e alla forza architettonica del MuSE, vede però anche la presenza di un ampio quartiere in espansione ancora semidisabitato e scarsamente utilizzato dalla città, con un nuovo centro congressi in via di realizzazione, il tutto tenuto sotto stretto controllo dalla security.
“Perchè non risolvere due problemi in una volta sola?” – avranno pensato. L'Ateneo ha valutato positivamente la proposta di collocare la biblioteca in quello che era stato progettato come il centro congressi del MuSE. Sono stati messi alcuni paletti: è stato chiesto un nuovo collegamento diretto tra città e biblioteca attraverso gli spazi del CTE (Trento Fiere), è stata ribadita la necessità che l’università si doti di una biblioteca funzionale e adeguata ai propri bisogni, considerando anche i costi, è stato precisato che dovrà essere rispettato l'impianto urbanistico della città. Questa soluzione sembra quindi essere legata a diverse esigenze, tra cui spicca quella di dare una funzione all'edificio in via di costruzione alle Albere, che, evidentemente, come Centro Congressi è stato valutato  privo di prospettiva. La notizia ha ravvivato il dibattito in rete sul quartiere Le Albere, ultimamente un po' assopito. A scuotere, più che la questione monetaria, sembra essere la sensazione di essere di fronte a decisioni prese sulla base delle contingenze e non di una progettualità per la città. Ciò che viene sponteneo chiedersi a questo punto è, infatti: perchè costruire e finanziare un ampio centro congressi se non serviva? (F.Re)