Un nuovo sito archeologico paleolitico è al centro delle ricerche del MUSE – Museo delle Scienze di Trento. Si tratta del Riparo Prà da Stua, al confine tra i comuni di Avio e Brentonico, dove nei mesi scorsi è stata avviata un’indagine che ha già restituito importanti testimonianze di frequentazione preistorica.
Sabato 4 ottobre sarà possibile visitare il sito in occasione di due visite guidate gratuite (ore 10.30 e 15.00), organizzate dal MUSE in collaborazione con l’Università di Trento e i Comuni di Avio e Brentonico.
Il Monte Baldo si conferma un’area chiave per lo studio del rapporto tra uomo e ambiente alpino. Già esplorato tra gli anni ’80 e ’90, il riparo sottoroccia è stato oggetto quest’estate di una nuova campagna di scavo che ha riportato alla luce manufatti in pietra scheggiata, resti animali e tracce di focolari, segni delle occupazioni stagionali di gruppi di cacciatori-raccoglitori vissuti tra Paleolitico e Mesolitico.
«Il sito – spiega Rossella Duches, archeologa MUSE – permette di ricostruire le attività di scheggiatura della selce e le strategie di caccia adottate dagli antichi abitanti del Baldo. È un contesto di estremo interesse per la conoscenza della vita dei nostri antenati».
Per Diego Angelucci, docente all’Università di Trento, il Riparo Prà da Stua «offre l’opportunità di chiarire come gli ultimi gruppi paleolitici dell’area prealpina reagirono alle trasformazioni ambientali di circa 12.000 anni fa».
Il ritrovo è fissato al piazzale dopo il ponte al bivio tra SP208 e SP230 (direzione Madonna della Neve). La visita dura circa un’ora e prevede un breve percorso a piedi fino al sito.