Affitti e didattica online: ne parliamo con Edoardo Meneghini!

Gli studenti dialogano con la provincia per agevolare il pagamento del canone di locazione. La didattica sarà garantita online almeno fino a gennaio 2021.

di Martina Bartocci

Se non è più necessario risiedere stabilmente a Trento per seguire lezioni e sostenere esami, perché dovrei continuare a pagare una stanza? E se anche volessi tenere l’appartamento per abitarci in tempi migliori, potrei ricevere una riduzione del canone di locazione? Fino a quando avremo una didattica online? A questa e a tante altre domande abbiamo risposto con Edoardo Meneghini, presidente del Consiglio degli Studenti.

Edoardo, sulla questione “affitti” tanti studenti vogliono risposte e tanti universitari, a causa della crisi economica da Covid-19, non possono più permettersi un alloggio a Trento. A che punto siamo con le trattative per ottenere delle agevolazioni?

Noi abbiamo appena avuto un tavolo di contrattazione con la provincia, l’opera universitaria, i rappresentanti degli inquilini e dei proprietari e i rappresentanti delle attività di ristorazione. La nostra proposta si è mossa su 2 binari: garantire ai proprietari l’occupazione del loro immobile e garantire agli studenti uno sconto importante sul canone di locazione. La paura è che la città si svuoti e se questo accade si ha un danno, sia per i proprietari che smettono di avere una rendita da parte degli studenti, sia per gli esercenti del centro che vedono la città svuotarsi. Al momento, l’università garantisce la didattica a distanza almeno fino a gennaio 2021. Questo non vuol dire che l’apprendimento telematico sarà l’unico disponibile (perché in alcuni casi verrà garantita anche l’attività in presenza) tuttavia, il fatto che ci sia una garanzia nel poter frequentare le lezioni online, porta molte famiglie a rivalutare la necessità di mantenere un appartamento a Trento. Molti studenti potrebbero decidere di non tornare. Quindi noi riteniamo che sia molto importante per gli universitari avere un incentivo forte a rimanere in città. Questo incentivo si potrebbe concretizzare nella forma di un bonus affitto.

Cos’è il bonus affitto?

Bonus affitto vuol dire che, chi è stato colpito dalla crisi e ha subito una variazione nella propria condizione economica familiare, può accedere ad un bonus che compensa il pagamento dell’affitto mensile. Facciamo un esempio: se uno studente pagasse 300 euro di affitto mensile, potrebbe ricevere un bonus di 150 euro erogato dall’ente pubblico (I numeri sono fittizi, non abbiamo parlato di cifre perché era un tavolo aperto a molte persone). Questa è la proposta che abbiamo presentato come consiglio degli studenti, espressione di tutte le rappresentanze studentesche dell’università. Non era l’unica soluzione, ma è quella che, tra le tante, si è fatta maggiormente strada e che la politica, nella figura dell’assessore Bisesti, si è impegnata ad approfondire.

A quali studenti sarebbe rivolto il bonus affitto? A tutti indistintamente o ci sarebbero delle limitazioni?

Il bonus affitto sarebbe rivolto a tutti gli studenti fuori sede che, a causa dell’attuale crisi, abbiano visto peggiorare la propria condizione economica. Gli scopi sono 2: aiutare gli studenti in difficoltà e non spendere in modo illegittimo le risorse pubbliche. Non ha senso, che a chiedere il bonus sia uno studente come me che ha due genitori che lavorano nel settore sanitario e la cui condizione economica non è cambiata a seguito del Covid-19. Il bonus deve essere dato a chi ne ha realmente bisogno.

Come verrebbe accertata la condizione economica?

Ci sono regioni che hanno già messo in atto provvedimenti a tal proposito. Nel Lazio, a fronte di una variazione economica, si può presentare un’autocertificazione per ottenere un bonus affitti. Nel nostro caso uno studente dovrebbe, ad esempio, autocertificare che i genitori hanno perso il lavoro o che hanno subito un danno economico. In collaborazione con la guardia di finanza e la provincia si procederebbe poi a verificare la veridicità della dichiarazione.

Se io avessi subito una variazione della mia condizione economica, continuassi ad avere un appartamento a Trento, ma rimanessi nel mio luogo di residenza, potrei ricevere il bonus?

Si, io potrei aver preso in affitto una stanza, rimanere a casa mia e prendere il bonus. L’importante è dimostrare di aver corrisposto il canone di locazione, poi dove ti trovi effettivamente non è importante. Mi rendo conto che la risposta a questo problema viene data tardi, perché il tavolo di discussione avrebbe già dovuto tenersi qualche settimana fa. Da questo periodo tutti perderemo qualcosa, cerchiamo di minimizzare le perdite per gli studenti, per i proprietari e per l’università. Il modo migliore per affrontare la situazione è ottenere un sacrificio da parte dell’amministrazione pubblica e magari, contestualmente, un sacrificio da parte del proprietario per ricevere uno sconto maggiore.

La didattica online, nello specifico, come sarà organizzata?

Tutto sarà garantito almeno online. Nello stesso tempo, l’università prevederà anche delle attività in presenza. Quindi per esempio, se tu ti trovi in Trentino e il tuo corso ha 12 studenti, puoi presenziare in aula. Ma se ti trovi nel Lazio e non puoi essere presente (perché hai paura del contagio o sei impossibilitato a raggiungere il Trentino), è giusto che tu possa presenziare telematicamente. Questo almeno fino a gennaio 2021.

Come mai si è deciso di prorogare fino a gennaio, senza aspettare settembre per valutare la situazione?

Innanzitutto, l’università di Trento ha il più alto numero di fuorisede in Italia e quindi deve garantire la didattica a tutti. Non si può dire ad esempio, che a settembre tutti gli studenti lombardi dovranno tornare a Trento. Inoltre, la nostra regione è molto colpita in termini di contagi. Il ministero ha dato delle direttive precise: garantire le lezioni in parte online e in parte in presenza almeno fino a gennaio dell’anno prossimo.

Quale controllo sarò previsto per gli esami scritti, penso in particolare alle facoltà scientifiche che hanno modalità di esame più complesse?

Ci sono dei sistemi di proctoring, che sono adottati da molte università. Praticamente, lo studente sostiene l’esame con un software sul computer che blocca lo schermo e avvisa il docente se sospetta ci siano dei comportamenti illegittimi (es.: se ti alzi e ti scambi con un’altra persona, se stai parlando con qualcuno, se guardi dei fogli etc.). Questi dati ovviamente non vengono diffusi, vengono utilizzati dal docente ed eliminati quando non servono più. Sicuramente è un sistema macchinoso e io, in primis, non appoggio questo metodo ma, vista la situazione, dobbiamo rinunciare a delle comodità.

Anche le lauree saranno in modalità telematica fino a gennaio o sarà possibile sostenerle in sede?

Durante la sessione estiva sicuramente non sarà possibile sostenere le sedute di laurea in sede. C’era stato qualche timido tentativo, prima dell’inizio della quarantena, di tenere le lauree in presenza ma si sono verificati assembramenti fuori dai dipartimenti e questo genera un certo imbarazzo per l’università.  

Grazie Edoardo per la disponibilità!

Mentre aspettiamo che la provincia decida, volete un consiglio da SanbaRadio? Chiedete al proprietario una riduzione del canone di locazione. Attualmente, nessuna norma impone al locatore di farvi uno sconto, ma con spirito solidale potrebbe decidere di venirvi incontro!

 

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