Verranno consegnati oggi altre tre dei quattordici riconoscimenti speciali offerti da associazioni o enti partner del Festival, attribuiti da giurie indipendenti.
Il Premio Green Film, istituito dall’APPA – Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente e dalla Trentino Film Commission, è il riconoscimento che premia il film capace di esprimere in maniera più efficace i valori e le pratiche della protezione e della sostenibilità ambientale, con particolare attenzione all’ambiente montano e ai cambiamenti climatici.
Quest’anno il premio è stato attribuito a The Wolves Always Come at Night di Gabrielle Brady (Australia, Mongolia, Germania/2024/97′). Questa la motivazione della giuria, presieduta da Marco Niro e composta
da Linnea Marzagora, Lavinia Laviti e Luca Ferrario: «Un film delicato, potente e simbolico, che racconta gli effetti del cambiamento climatico su una famiglia di pastori, su una comunità, su un intero mondo che scompare, toccando il tema spesso dimenticato ma cruciale dei migranti climatici».
Il premio sarà consegnato al termine della proiezione, prevista per le 16.45 al Cinema Modena, Sala 1.
La vincitrice, Gabrielle Brady, è regista e sceneggiatrice di film ibridi e lavora collaborando con i protagonisti dei suoi film. Ha studiato regia di documentario presso la Escuela Internacional de Cine a Cuba e in precedenza teatro, presso la CSU University Australia. Fa parte del programma Berlinale Talents e degli alumni di Doc Station.
Una menzione speciale è stata attribuita a À qui le monde di Marina Russo Villani e Victor Missud (Francia, Benin / 2024 / 45′).
Il Premio Amelia de Eccher – per donne di cinema e di montagna è un riconoscimento istituito da Riccarda de Eccher in memoria di Amelia de Eccher: per le donne, da entrambi i lati della cinepresa. In quest’edizione del Trento Film Festival ad aggiudicarselo è Trog di Ella Hochleitner (Austria/2024/120’): «La regista ci fa entrare nella casa, che per tanti anni ha ospitato una famiglia e le sue storie, con lentezza e un senso di inesorabilità.
Lo spettatore assiste al riemergere di terribili ricordi che si intrecciano tra loro, fino a comporre un ritratto collettivo della matriarca, una donna forte segnata dalla tragedia. La regista riesce, con grande delicatezza, a riportare a galla ciò che normalmente viene nascosto e volontariamente rimosso, riscattando così una storia femminile destinata all’oblio», hanno scritto i giurati Elena Goatelli, Ingrid Runggaldier e Linda Cottino.
Il premio sarà annunciato alle 18.45 al Cinema Modena, Sala 2.
La vincitrice, Ella Hochleitner, è documentarista freelance da oltre 25 anni. Dopo gli studi di fotografia all’Istituto Europeo di Design e all’Istituto Superiore di Fotografia di Roma, si è diplomata in regia alla scuola d’arte Fachhochschule für Photography and Film di Dortmund, in Germania. Trog è il terzo episodio della sua saga sulla famiglia.
Infine, il Premio Città di Imola, istituito dalla sezione del Cai Imola e dal Comune di Imola, viene attribuito ogni anno all’opera cinematografica o documentaristica che maggiormente si è contraddistinta tra i candidati per qualità artistiche e tecniche nonché per l’esaltazione dei valori fondanti del Cai, l’originalità del tema trattato e/o della storia narrata.
La giuria – presieduta da Tamara Lunger e composta da Mauro Bartoli, Carlo Machirelli, Nicoletta Favaron, Giuseppe Savini e Giacomo Gambi – ha assegnato il premio a Altrove di Gabriele Canu (Italia/2025/50′):
«È una regia intima e silenziosa quella che ci proietta nel viaggio di Alessandro, Alberto, Armando e Matteo, quattro scalatori che si ritrovano in un luogo indefinito, in un tempo quasi sospeso. Un “altrove” inesplorato, dove la pura prestazione alpinistica lascia spazio all’avventura, all’ironia, all’autenticità dei legami e al desiderio di trovare il proprio equilibrio lontano dal superfluo e dai canoni della società moderna. Un viaggio contro la paura in cui il rapporto uomo-natura si allinea con i valori del Club alpino italiano».
Il premio verrà consegnato in occasione della proiezione, prevista alle 21 presso il Cinema Modena, Sala 3.
Il regista del film vincitore, Gabriele Canu, ha già prodotto e diretto due lungometraggi, Finale ’68 (2018) e Sadpara (2024). Attraverso il suo lavoro documenta ed approfondisce le connessioni fra uomini e territori, curando personalmente l’intero progetto creativo dei suoi progetti.