3 rotte. 1000 emozioni. Il racconto dei viaggi

di Cristina Degli Agli
 

Il loro viaggio con il progetto “On the road. Sulle rotte dei migranti” è iniziato lo scorso 14 maggio e per i 20 giovani partecipanti (10 della Provincia di Trento e 10 della Provincia di Bolzano) è arrivato il momento di raccontare questa loro incredibile esperienza.

Il gruppo di giovani trentini ed altoatesini si è confrontato, martedì pomeriggio, con Andrea Membretti (ricercatore EURAC), con i rappresentanti delle istituzioni delle due Province e con alcuni cittadini presso il “Coworking della Memoria” di Merano.

Tale progetto, ideato da un Tavolo di lavoro, composto da Piattaforme delle Resistenze Contemporanee, ARCI Bolzano, ARCI Trento, Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, Deina Alto Adige e Suedtirol e T.A.U.T. Tavolo Associazioni Universitarie Trentine e sostenuto dalle Politiche Giovanili delle Province Autonome di Trento e Bolzano, ha permesso, ai giovani partecipanti, di conoscere i luoghi simbolo dell’approdo e ad interrogarsi sulle tematiche (sempre più attuali e controverse) dell’integrazione e dei confini.

Il pomeriggio si è articolato in un lungo dialogo, di oltre due ore, tra racconti di viaggio, riflessioni sul tema delle migrazioni e la visione del trailer del documentario di viaggio, girato dai ragazzi stessi e che verrà presentato a settembre durante il Festival delle Resistenze di Trento (14 – 16 settembre).

I ragazzi sono apparsi emozionati ma allo stesso tempo preoccupati di come un tema così attuale e complesso(ndr  fenomeno migratorio) possa essere descritto nella sua interezza e non semplificato.

A conclusione dell’incontro, un portavoce per ogni rotta (ndr i 20 partecipanti sono stati divisi in 3 gruppi corrispondenti a 3 rotte di viaggio differenti: balcanica, francese e mediterranea) ha raccontato un piccolo aneddoto di quello che hanno vissuto.

La rotta balcanica ha incontrato una ONG che si occupa di minori. Tra le iniziative, quella di un super bus, simile ad una ludoteca viaggiante, dove i bambini possono colorare, giocare e disegnare. Perché, come dice la portavoce Jessica, “Ogni bambino ha il diritto di vivere una vita normale anche se la situazione non è delle migliori”.

La rotta francese, facendo tappa a Ventimiglia, ha scoperto un bar dove viene fatta, come dice Matteo, “accoglienza del tutto informale e spontanea con dei semplici e piccoli gesti, quali prese elettriche per caricare il telefono, menù a poco prezzo e fasciatoi nei bagni.” Continua: “è possibile dare delle piccole forme d’aiuto e non essere indifferente a tutto quello che succede a Ventimiglia”.

La rotta mediterranea, invece, ha fatto visita a dei laboratori dove, i ragazzi/e in attesa del permesso di soggiorno, svolgono diverse attività (da quella artistica a quella sartoriale).