“Piccolo Cencio” di Lorenzo Pieri vince il concorso letterario Ateneo dei Racconti 2024

Si è conclusa una nuova edizione del concorso letterario organizzato da Opera Universitaria, in collaborazione con l’Associazione Teatrale Universitaria ATU, il Centro Servizi Culturali Santa Chiara e il Centro Teatro CTolmi 24. Un percorso lungo, iniziato l’estate scorsa con l’uscita del bando che prevedeva la possibilità di scrivere un racconto breve, su qualsiasi tema e di qualsiasi genere, per poi dare spazio al teatro, con la messa in scena dei racconti finalisti.

Oltre 40 i racconti arrivati e 10 quelli selezionati dalla giuria artistica, presieduta per questa edizione dallo scrittore Marco Balzano, direttore artistico del concorso, e composta da Giorgio Gizzi, Claudio Giunta, Roberto Keller, Gloria Riggio e Lucia Rodler.

I numeri, come ogni anno, sorprendono sempre. Il segreto, forse, sta nel fatto che Ateneo dei racconti non è solo l’occasione per tirare fuori il proprio racconto nel cassetto, ma è anche l’opportunità per i finalisti di lavorare sul proprio testo con esperti del mestiere che mettono a disposizione competenze, abilità e strumenti. Al termine di questo lavoro di editing, svolto per questa edizione sotto la guida di Marco Balzano, i racconti sono pronti per essere pubblicati in un volume che, da ormai 13 anni, rappresenta un motivo di grande soddisfazione per gli aspiranti scrittori e per quanti, a vario titolo, collaborano al progetto.

Spazio poi all’altra anima del concorso, quella che vede il testo prendere forma sul palco, con le performance dei racconti finalisti messe in scena dagli stessi scrittori, con il supporto dell’associazione teatrale ATU e la guida del regista Guido Laino.

Tre le serate aperte al pubblico al teatro Sanbàpolis, che hanno visto, anche per questa edizione, una grande partecipazione del pubblico.

Una letteraria, lo scorso 9 aprile, con una lezione – spettacolo sulla felicità, un excursus letterario ma anche un’indagine sui significati sociali della sua ricerca e del suo senso, a partire dalla domanda “Perché vogliamo essere tutti felici?” Ancora spettacolo, nel corso della serata, con la musica del gruppo “I Medaglia”, già noti al pubblico per aver partecipato ai progetti di Opera “Suoni Universitari” e “Suoni Liberi”, che ha fatto da sottofondo alla lettura del racconto “Enormi ferite che abbiamo” di Beatrice Baldotto, vincitore per la giuria letteraria. La giuria popolare dei lettori ha, invece, decretato come miglior racconto “Le orecchie” di Giovanni Dedemo.

Grandi emozioni ancora nel corso delle altre due serate, il 19 e 23 aprile, dove i racconti hanno preso vita, diventando performance teatrali che parlano di amore, paure, fragilità, incontri: un mondo che tutti gli anni si svela al pubblico in tutte le sue sfumature più profonde e che diventa spettacolo grazie alla regia di Guido Laino e di tutto il suo staff, composto da studentesse e studenti dell’Università di Trento.

Infine gli ultimi verdetti, con la proclamazione del vincitore per la giuria artistica, composta da Beatrice Elena Festi, Francesco Medaglia e Valentina Farinon, che ha scelto “Piccolo Cencio” di Lorenzo Pieri, e dato una menzione speciale alla performance del racconto “Messaggio di una figlia nella segreteria telefonica della madre”, di Luca Koreia. “Il notaio di anime” di Sara Musto e ancora “Messaggio di una figlia nella segreteria telefonica di una madre” le migliori performance per la giuria del pubblico in sala.