Universitari: anche a Trento aumentano gli affitti in nero

Secondo Contribuenti.it sono saliti del 3,5% in un anno

 

In questi giorni le bacheche universitarie pullulano di annunci per l'affitto di stanze e appartamenti, ma siamo sicuri che dietro ad ogni annuncio ci sia un regolare contratto? Stando ad uno studio pubblicato ieri, qualche dubbio sorge…

Anche in Trentino, infatti, aumentano i contratti di affitto in nero. Lo rivela un'indagine condotta dal Centro Studi e Ricerche Sociologiche «Antonella di Benedetto» di Krls Network of Business Ethics, condotta per il sito Contribuenti.it dell'Associazione Contribuenti Italiani. Secondo la rilevazione, ben il 76 per cento degli studenti universitari italiani nel 2014 ha un contratto in nero, con un aumento pari al 5% rispetto all'anno precedente. 

L'indagine, condotta elaborando dati ministeriali, degli uffici tributi, delle banche centrali, degli istituti di stratistica e delle Polizie Tributarie, ha evidenziato che nell'ultimo anno nella nostra regione gli affitti in nero sono aumentati del 3,5%.

Cifre che fanno ottenere all'Italia il (poco invidiabile) record di locazioni in nero, superando paesi certo non virtuosi come la Grecia (67%), la Romania (65%) e la Slovacchia (57%). In Francia e Germania gli affitti in nero sono pari ad appena un quinto di quelli italiani. 

Un fenomeno che – come ha sottolineato il presidente dell'Associazione Contribuenti Italiani Vittorio Carlomagno – non sarebbe difficile debellare: «Basterebbe consentire alle famiglie di poter detrarre integralmente il canone di locazione dalla dichiarazione dei redditi». In tal modo si creerebbe infatti un conflitto di interesse tra l'affittuario e il locatario, mentre oggi – evadendo – risparmiano entrambi. (fonte Contribuenti.it)