Un Treno in Tempo 01×02

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19:11 Borgo Valsugana Est

Giovanni si risveglia dopo l'ennesimo scossone di quel treno malandato. Si raddrizza un attimo e cerca di guardarsi attorno anche per capire dove si trovano. Angela, la sua compagna di viaggio invadente, non sembra essersi mossa dalla sua posizione e continua a guardare fuori. Il cartello blu della stazione di Borgo Valsugana gli fa capire che manca ancora un'ora. Ancora un'ora di pura agonia e sa già che il sonno non gli tornerà più. Il suo fastidio cresce man mano che i secondi si allungano ed il minuetto sembra non partire.

Nessun passeggero entra nella loro carrozza e Giovanni per far passare il nervosismo montante, comincia a guardare la donna di fronte a lui. La piega dei capelli castani sembra essere recente, perché non ce n'è uno fuori posto. Il tailleur beige copre un corpo tonico ed energico, mentre le mani sottili e rugose, sembrano aggrapparsi disperatamente alla borsa nera sulle ginocchia. Quando cerca di indagarne il volto, Giovanni si scontra ancora una volta con un sorriso volpino e l'amara sensazione di essere stato scoperto. “Non capisco perché voi giovani, non sfoghiate la vostra curiosità semplicemente parlando o chiedendo” “Beh forse perché sappiamo sarebbe da maleducati chiedere l'età e la vita di una persona e sicuramente ci vogliamo risparmiare una ramanzina o una filippica sulla nostra invadenza” Una risata di scherno smorza l'acidità nella voce di Giovanni. “Suvvia non usare parole più grandi di te e di cui non sai nemmeno l'origine! Demostene si rivolterebbe nella tomba sapendo come usi quel termine” Giovanni spalanca gli occhi “Beh che c'è? Pensi che una donna della mia età non conosca Demostene e le sue orazioni contro Filippo II di Macedonia? Sarai anche un curioso e un osservatore, ma non penso tu abbia davvero capito con chi hai a che fare”
“E con chi avrei il piacere di fare questo viaggio?”
“Con Angela te l'ho già detto. Eppure mi sembra che il giovane in questa carrozza sia tu”

La parlantina di Angela viene interrotta da un vociare di passeggeri. Sulla banchina una scolaresca ed un gruppo di ciclisti richiama l'attenzione del Capo Stazione, che interrompe il fischio di partenza e li fa montare sul treno. Giovanni assiste all'occupazione dell'intera carrozza e guarda sull'orologio il ritardo accumulato di dieci minuti. Sta per tornare a rispondere ad Angela quando si accorge che di fronte a lui sul sedile è rimasta solo la borsa e la giacca della signora. Forse si è alzata per andare alla toilette, proprio quando i nuovi inquilini hanno preso posto all'interno dello scompartimento. Giovanni non ha voglia di pensarci e torna ad infilarsi le cuffie.

Mentre il treno rimane ancora immobile, Giovanni con la coda dell'occhio sbircia i suoi compagni di viaggio. Nota dei ragazzi alla sua destra concentrati sui loro smartphone intenti in qualche videogioco. Dietro di loro un signore in giacca e cravatta con tanto di panama bianco ha occupato con le sue valige i posti attorno a lui e si appresta a leggere il giornale. Grazie al riflesso del vetro, Giovanni incrocia i suoi occhi grigio-azzurro con due occhi grandi nocciola, un viso allungato e una frangia bionda sbarazzina. Il sorriso di lei si trasforma in un cenno del capo. Giovanni distoglie lo sguardo un pelo in imbarazzo, ma ormai sa che è stato scoperto nel suo guardare. Si alza e fissa dritto negli occhi la ragazza. “Scusami assomigli ad una persona che conosco”
La ragazza si mette a ridere. “Giovanni si ci siamo conosciuti a quello speed date linguistico al bar del Castello”
Giovanni si gratta la nuca. “Ehm Scusa ma davvero non mi ricordo di te”
“Peccato. Eppure la tua passione per l'arte e la nuova mostra del tempo, mi avevano colpito”
Lo sguardo vacuo di Giovanni fa crescere l'imbarazzo tra i due, poi uno squillo del telefono interrompe la conversazione. Giovanni si riaccomoda, ma non è così tranquillo. Questo ritorno non sembra essere così piacevole come si era immaginato.

Voci
Narratore: Lorenzo Caoduro
Angela: Cristina degl Agli
Giovanni: Nicola Pifferi
 Ragazza: Sonia Curzel

Regia: Nicola Pifferi

Testi: Lorenzo Caoduro