Tutti pronti per la Meraviglia

Intervista ad Andrea Brunello per parlare della scienza del Teatro della Meraviglia

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di Lorenzo Zaccaria

Il Teatro della Meraviglia è vicino! Per il terzo anno accoglierà la città nella sua originale formula di teatro e scienza. Comincerà il 18 febbraio al teatro Sanbàpolis, nel frattempo siamo andati a incontrare Andrea Brunello, direttore artistico e scientifico del festival.

Il Teatro della Meraviglia quest’anno arriva alla sua terza edizione. Non è un numero altissimo, eppure il festival si è già imposto nella vita cittadina, già dall’anno scorso abbiamo percepito un’ottima risposta da parte di Trento.

Sì certamente, noi abbiamo cominciato nel 2017 con la prima edizione, con millecento presenze, e l’anno scorso siamo arrivati a millesettecento. Quest’anno non sono in grado di prevederlo ma mi auguro si riceverà una risposta ugualmente bella e ricca di interesse. Per noi è una vera avventura perché raccontare la scienza attraverso l’incontro con il teatro e le arti è una novità. Una novità importante e un fiore all’occhiello di questa nostra regione. Penso si possa essere contenti di come stanno andando le cose.

Il racconto della scienza e del teatro fatto con una particolare attenzione verso il mondo delle scuole. Giusto?

Soprattutto quest’anno. Alla fine dell’anno scorso ci siamo chiesti come si sarebbe potuto riformare questo Teatro della Meraviglia in qualche cosa che vada anche a creare un percorso educativo. Innanzitutto abbiamo ricevuto una presenza giovanile molto alta, rispetto ad altri eventi teatrali dove i giovani sono molto molto meno. Noi abbiamo più del trentacinque, quasi quaranta percento. Quindi perché non cercare di trasformare quello che facciamo in un percorso che possa generare curiosità e interesse (meraviglia appunto) verso i giovani. Ecco, l’idea non è d’insegnare la scienza, ma appunto suscitare il desiderio di approfondire i temi presentati.

Ci puoi dire qualcosa sul cartellone di quest’anno?

Certamente, si parlava dell’incontro con le scuole, e questo sarà concentrato nei primi due giorni, del 18 e 19 febbraio. I pomeriggi sono aperti anche al pubblico, soprattutto a chi incontra i giovani quotidianamente, gli insegnanti, i ricercatori, ma in realtà tutti quanti. Sono momenti di approfondimento sulle buone pratiche, come si racconta la scienza da un punto di vista un po’ “laterale”. Poi avremo due augmented lectures, ormai la specialità del nostro festival, sono lezioni aumentate insieme a due ricercatori, Giorgio Guzzetta, di FBK, e Tommaso Rosi, ricercatore del Dipartimento di Fisica di UniTn, si parlerà di pandemie e visione (o meglio “intervisione”) attraverso gli strumenti elettronico-scientifici. Il vero motore del Teatro della Meraviglia sono i quattro spettacoli: partendo dal 20 febbraio con uno spettacolo di teatro danza, sarà una trasformazione della scienza nella danza, “Costellazioni”; il 21 febbraio ci sarà “Copernico non ci credeva”, sul fatto che Copernico stesso, da tanto erano rivoluzionarie le sue scoperte, non ci credeva; venerdì 22 “Leonardesco e sfumato”, sono cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci e lo spettacolo parlerà proprio sulla vita, le idee e la filosofia di quest’uomo; infine sabato 23 febbraio ci sarà “L’uomo che pesò il mondo", un’altra storia affascinante, su Cavendish, scienziato inglese, molto eccentrico, che fu il primo a calcolare la massa della terra, calcolo non facile.

Sul sito del Teatro della Meraviglia, a questo link, il cartellone completo del festival.

Ringrazio Andrea Brunello per l’opportunità concessa.

ci vediamo a teatro.