Trump contro l’arcobaleno

di Lucia Mora

 

Che Donald Trump non sia un sostenitore della bandiera arcobaleno, non è certo un mistero. Già nel 2017 aveva vietato alle persone transgender di servire nell’esercito; nel 2018 aveva invece affermato che i trans «non esistono, il sesso è determinato da elementi biologici»; o, ancora, nel 2019 cercava l’approvazione della Corte Suprema per legalizzare il licenziamento di dipendenti trans solo perché trans. Un paladino dei diritti civili, insomma.

 

La “nuova” proposta del 2020 sarebbe legata all’attuale situazione di emergenza mondiale. Infatti, l’amministrazione Trump-Pence sarebbe pronta a smantellare un tassello importante dell’Affordable Care Act (per gli amici, ObamaCare): un provvedimento normativo che impedisce a operatori sanitari di negare le cure sulla base dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere.

Considerando che, nonostante ciò, molti membri della comunità LGBT+ continuano a essere discriminati e respinti da medici, la mossa restrittiva di Trump sarebbe un grave passo indietro.

 

La candidata non-binaria al Senato nel Maine, Bre Kidman, ha espresso in merito un ragionevole timore: l’atteggiamento del presidente repubblicano rischia di essere ancora più nocivo di questi tempi, e potrebbe privare molte persone di cure contro il Covid-19 esclusivamente perché gay o transgender.

 

La proposta di Trump sta circolando nel Dipartimento di Giustizia, ed è in attesa di revisione alla Casa Bianca; la sentenza finale potrebbe quindi essere emessa nei prossimi giorni.

Comunque vada, è bene fermarsi a riflettere sulle priorità che il Presidente degli Stati Uniti sta dimostrando di avere, soprattutto nel corso di una pandemia che dovrebbe spingere ogni cittadino verso sentimenti di unione e di solidarietà.