Swap Party!

di Giulia Nicoletti

Riuso: s. m. [der. di riusare]. – Il fatto di riusare, come nuova o ulteriore utilizzazione: r. di materiali già parzialmente sfruttati.

In un mondo utopico, un ottimo modo per salvaguardare l'ambiente sarebbe quello di non creare rifiuti. Tuttavia, la realtà in cui viviamo ci insegna che sottrarsi alla mentalità 'usa e getta' è piuttosto complicato.

Complicato sì, ma non impossibile. In nostro aiuto sopraggiungono, infatti, le cosiddette “3R”: Riduzione, Riuso e Riciclo, cui si è aggiunta più recentemente la quarta, Riparare. Mentre la prima R è piuttosto intuitiva, la seconda e la terza possono essere tra loro confuse: nello specifico, se il riciclo implica la distruzione del rifiuto per dare vita a nuovi oggetti, il riuso si attua semplicemente quando le funzioni per cui è stato creato l'oggetto sono riviste alla luce di un suo nuovo utilizzo. Detto in parole povere, ciascuno di noi, nel suo piccolo, ha a disposizione le risorse per aderire alla filosofia del riuso: bastano soltanto qualcosa di cui non ci si serve più e un po' di consapevolezza.

Fondamentale è, prima di tutto, cambiare il modo con cui si guarda a quello che possediamo. I pantaloni che si sono ristretti in lavatrice, così come il maglione imbarazzante che ci ha regalato qualche lontano parente a Natale, non sono di per sé 'da buttare': l'immondizia vera e propria è altro. Si tratta piuttosto di oggetti dei quali ci vogliamo disfare, di scarti. Anziché dimenticarli nell'armadio o, peggio, buttali via, si può dare loro una seconda vita. Secondo la logica del riuso e del riciclo, infatti, un oggetto ha infinite vite: può ancora essere utilizzato tante altre volte prima di diventare a tutti gli effetti un rifiuto da smaltire.

In concreto, i modi per disfarsi di ciò che non ci serve più sono svariati e possono dare anche una grande soddisfazione. A Trento, ad esempio, fin dagli anni ’80, la Caritas raccoglie dai cittadini abiti usati per metterli a disposizione delle persone in difficoltà che ne fanno richiesta. I vestiti raccolti vengono poi selezionati dai volontari e destinati a tre canali principali: i negozi Altr'Uso, dove vengono rivenduti a prezzi adeguati alle esigenze di chi ha meno possibilità; il servizio vestiario per il carcere, per i detenuti sprovvisti di parenti o amici che si occupino di queste loro necessità; le emergenze, che siano personali (persone senza fissa dimora, persone appena ricoverate o dimesse dall’ospedale, ex detenuti appena liberati) o collettive (catastrofi naturali come terremoti o simili).

Altre iniziative interessanti sono rappresentate dai mercatini dell'usato: solitamente temporanei, essi offrono la possibilità di disfarsi di tutto ciò di cui non abbiamo più bisogno, per scambiarlo eventualmente con qualcos'altro, portato da qualcuno che come noi non sapeva più che cosa farsene. In quest'ottica, sabato 23 febbraio, presso la Bookique, si terrà quello che gli organizzatori hanno chiamato 'Swap Party': dalle 17 alle 23 presso la sala superiore del locale, chiunque voglia aderire potrà portare con sé fino a un massimo di 10 capi/libri, con la possibilità di scambiarli con ciò che gli altri partecipanti avranno messo a disposizione. A partire dalle 21, inoltre, lo Swap Party sarà movimentato da Les Jeux Sont Funk Dj set.

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