“SuXr”: il volontariato con i rifugiati fa curriculum

di Marta Pilotto

Vi siete sempre lamentati che l'università formi tecnici, ma non cittadini?

Nel vostro libretto universitario ci sono solo esami, ma nessun riconoscimento per le attività che svolgete al di fuori dell'ambito più prettamente accademico?

Siete impegnati in attività di volontariato a favore di rifugiati e richiedenti asilo o vorreste lanciarvi in questa nuova esperienza?

Da oggi l'Università di Trento riconosce il "SuXr" come credito formativo extra-curriculare.

Il progetto "Studenti universitari per i rifugiati" si propone di valorizzare le attività di volontariato che alcuni studenti e studentesse svolgono nell’ambito dell’accoglienza ai rifugiati e richiedenti asilo, inserendole formalmente nel curriculum di studio e riconoscendole con due crediti formativi.

Per gli studenti che aderiscono all'iniziativa è previsto un programma composto da una breve parte di formazione con 3 incontri sul tema dell’accoglienza ai rifugiati – due di carattere più accademico e uno più pratico – e dallo svolgimento di almeno 100 ore di volontariato nell’arco di 4/5 mesi.

Il progetto ha già preso piede con il primo appuntamento di formazione teorica durante il quale Silvia Volpato di Atas onlus ha presentato agli studenti le associazioni locali attive nel settore e il mondo del volontariato.

I prossimi incontri si terranno giovedì 30 giugno e lunedì 4 luglio alle 17.00 nell'aula 10  del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale.

Nel primo, i giuristi Fulvio Cortese, Lucia Busatta, Elena Mitzman e Marta Tomasi guideranno i ragazzi tra i risvolti giuridici dell'accoglienza ai rifugiati, mentre nell'ultima giornata il sociologo Giuseppe Sciortino fornirà un inquadramento sociologico della questione dei rifugiati.

Insomma, una bella apertura che la nostra Università dimostra nei confronti di una tematica oggi quanto mai attuale e che si muove nel senso di riconoscere e valorizzare il coinvolgimento degli studenti in iniziative collaterali rispetto allo studio.

Un progetto, in altre parole, che parifica la teoria alla pratica, l'apprendimento nozionistico alla cittadinanza attiva.

Foto di Giovanni Cavulli per l'Università di Trento