Suoni universitari 2019: le recensioni – Seconda serata

Ecco i nostri giudizi sui gruppi della seconda serata di "Suoni universitari"!

di Lucia Mora e Giacomo Ferri

 

Mercoledì 13 Novembre si è tenuto il secondo appuntamento di "Suoni universitari", il contest universitario dedicato ai musicisti e alle band emergenti che gravitano attorno alla nostra università. Sì sono esibiti, nell'ordine, Sefora, gli Atop the Hill, i Nice to Know You e i Bengala Fire. Ecco i nostri pareri sulle loro esibizioni!

 

SEFORA

Ci dicono i presentatori che Sefora è da sempre appassionata di rock e blues, fin da quando, bambina, cantava i Beatles inventandosi le parole in inglese; negli ultimi anni, poi, ha scoperto anche il folk. I suoi beniamini sono principalmente Passenger e James Bay: e si sente. Le sue canzoni ricordano quell’indie folk britannico ideale tanto per musicisti di strada quanto per artisti da ascoltare alla radio. Non si fa infatti fatica a immaginarla a suonare in una piazza, intrattenendo i passanti con la sua chitarra e un sorriso. Ad averci colpito di più è stata l’emozione con cui imbracciava il suo strumento. Anche se forse questa può penalizzare la performance vocale, la chitarra accorre subito in suo soccorso, accompagnando dolcemente i suoi brani orecchiabili e piacevoli. Abbiamo riconosciuto in essi qualche sfumatura della cantautrice scozzese Amy Macdonald, soprattutto per il legame profondo tra la voce e le corde pizzicate della chitarra. 

 

ATOP THE HILL

Dopo Sefora è il turno della band bolzanina Atop the Hill, che comincia l’esibizione con un brano in inglese. La prima canzone non ci convince granché, poi la svolta che aspettavamo: inizia il repertorio in italiano, decisamente più convincente ed efficace. Si crea immediatamente un’atmosfera à la Pinguini Tattici Nucleari, grazie alla voce del cantante perfetta per l’indie (talvolta supportata – egregiamente – da quella della bassista) e al talento dei musicisti. Colpiscono infatti gli assoli durante i quali il tastierista e il chitarrista possono dar prova del loro talento, specialmente durante i bridge dei pezzi. Una performance che cresce progressivamente, fino a chiudersi con una canzone ritmicamente coinvolgente e ricca di piccole dimostrazioni di bravura, come il notevole assolo del chitarrista. Bravi!

 

NICE TO KNOW YOU

Band vicentina che parte con grande carica ed energia. Quel rock disordinato e scatenato – che ricorda vagamente atmosfere da Clash – trascina facilmente e si fa apprezzare subito. Insomma, quel rock che rende impossibile non battere le mani a tempo. È un gruppo che sembra aver capito quale strada percorrere, e avere un obiettivo ben definito davanti a sé gioca a favore di una buona riuscita dei pezzi. Pur con qualche defaillance di tanto in tanto da parte della voce, il frontman riesce comunque a intrattenere benissimo il suo pubblico, dimenandosi sul palco e lasciandosi trasportare dalle vibrazioni del rock. Il fatto poi che riescano a spaziare e a cimentarsi in diversi generi ci conquista definitivamente.

P.S. Un plauso al chitarrista e ai suoi assoli. Si è capito che ci piacciono gli assoli?

 

BENGALA FIRE 

L’ultimo giovane gruppo trevigiano ci viene presentato come un enfant prodige: classe ‘98, già attivi dall’età di dodici anni, hanno ormai più di 100 concerti all’attivo. Se i Nice to Know You sono stati in grado di ricordarci i Clash, i Bengala Fire ci portano invece alla mente gli Arctic Monkeys: voce calda e ruvida, buon ritmo, ottima atmosfera per un buon garage rock. Particolarmente efficace la scelta di alternarsi al microfono, che viene infatti condiviso anche con il chitarrista e il bassista. Tuttavia, ciò che più persuade chi ascolta è la bravura tecnica che li accomuna tutti: una musica pulita, ben oliata, quasi priva di difetti. E anche qualora ci siano difetti, non saltano all’orecchio, perché fanno parte del gioco e ci stanno bene. Appena conclusa la performance, il frontman ringrazia i presenti, e ci tiene a specificare che la cornice in cui ci troviamo è davvero preziosa: avere musica dal vivo oggi è raro, ma sempre bellissimo. Non avremmo saputo trovare parole migliori.

 

La serata si è poi conclusa con la performance degli Humus, gruppo che ha partecipato all'edizione 2017 del talent. Gruppo che ha avuto anche molta fortuna, a partire dall’incarico di support band per i concerti di Willie Peyote. Che dire: impossibile non apprezzare quei ragazzi, vista la somiglianza con il sound dei Ministri.

Chi era presente all’esibizione ha poi potuto decretare il vincitore della serata. La palma è andata ai Bengala Fire. Una vittoria forse un po’ scontata, ma comunque meritata.

Impazienti di scoprire che cosa ci riserverà il concorso, ci diamo appuntamento a domani sera. Sempre Sanbàpolis, sempre ore 21. Potrete trovare la recensione della serata su "l'Universitario".

 

Non mancate!