SanbaNews – Contemporaneamente

I colori della Serenissima. Pittura veneta del Settecento in Trentino. A Trento fino al 23 ottobre.

Ultimo week end al Castello del Buonconsiglio a Trento per visitare la mostra “I colori della Serenissima. Pittura veneta del Settecento in Trentino”. I fantastici colori, le invenzioni, le grandi storie del più sontuoso Settecento veneziano brillano nei saloni del Magno Palazzo dei Principi Vescovi di Trento. Non solo per conquistare con la loro bellezza ma per documentare, per la prima volta in modo realmente ampio, l’influsso dell’arte veneziana nella vallate del Trentino. Settanta opere, molte di grandi dimensioni, che arrivano (alcune tornate) a Trento da musei e collezioni europee e statunitensi. Sono dipinti che ornavano palazzi e chiese di queste vallate e che tempo, guerre, vicende familiari hanno disperso. Con tenacia i curatori hanno inseguito le loro tracce, scovandole infine in musei o sul mercato antiquario internazionale, riuscendo a riunirle e, in alcuni casi, a ricomporle, in una esposizione dove ricerca scientifica e spettacolarità esprimono un perfetto connubio. La mostra è curata da Andrea Tomezzoli (Università degli Studi di Padova) e Denis Ton (Castello del Buonconsiglio).

Ingresso previo acquisto del biglietto per accesso al Museo Castello del Buonconsiglio. www.buonconsiglio.it

 

Vivere in alto. Uomini e montagne dai fotografi di Magnum. Da Robert Capa a Steve McCurry. Fino al 6 novembre a Castel Caldes.

A Castel Caldes una mostra che denota la volontà di intraprendere un nuovo progetto finalizzato a sviluppare una lettura, attraverso l’opera di grandi fotografi di fama internazionale, delle caratteristiche del territorio della Valle di Sole. Tematica cardine della mostra “Vivere in alto. Uomini e montagne dai fotografi di Magnum. Da Robert Capa a Steve McCurry” è il rapporto fra le persone e le montagne. Protagonista assoluta è la montagna osservata, vissuta e raccontata dai grandi interpreti dell’Agenzia Magnum Photos, fondata nel 1947 ed ancora oggi attiva. Sono raccolte circa 100 fotografie che esplorano vari aspetti di questo rapporto uomo-natura permettendo così di fornire uno spaccato completo di questa relazione. Un grande sforzo organizzativo che raccoglie molti dei membri della agenzia fotografica Magnum Photos: Robert Capa, George Rodger, Werner Bischof, Elliott Erwitt, Burt Glinn, Erich Hartmann, Inge Morath, Marc Riboud, René Burri, Sergio Larrain, Constantine Manos, David Hurn, Bruno Barbey, Philip Jones Griffiths, Leonard Freed, Guy Le Querrec, Raymond Depardon, Alex Webb, Susan Meiselas, Chris Steele-Perkins, Abbas, Jean Gaumy, Peter Marlow, Steve McCurry, Thomas Hoepker, Hiroji Kubota, Ferdinando Scianna,Stuart Franklin, Patrick Zachmann, Carl De Keyzer, Martin Parr, Gueorgui Pinkhassov, Alex Majoli, Thomas Dworzak, Paolo Pellegrin, Jonas Bendiksen, Alec Soth, Christopher Anderson, Moises Saman, Jacob Aue Sobol, Jerome Sessini, Matt Black, Newsha Tavakolian, Raghu Rai, Lu-Nan.

Ingresso previo acquisto del biglietto. Info su www.buonconsiglio.it
 

Bolzano per Canova: il ritorno di Amore e Psiche. Fino al 27 novembre.

Nell’anno del bicentenario della morte di Antonio Canova, l'Ufficio Cultura della Ripartizione Cultura italiana celebra il genio indiscusso della scultura neoclassica con un'importante mostra presso il Centro Trevi di Bolzano. Protagonista del percorso espositivo sarà il gruppo statuario di "Amore e Psiche giacenti" conservato a Villa Margone presso Trento: un’opera d’arte di proprietà privata la cui storia, a tratti romanzesca, è stata ricostruita solo di recente. Essa verrà presentata per la prima volta a Bolzano in occasione del secondo centenario della morte di Antonio Canova. Si tratta di una fedele copia dell’originale, oggi al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, che fu scolpito dal grande artista veneto a Roma tra il 1794 e il 1796 su commissione del principe russo Nicolaj Jusupov. La statua in marmo dell’Ermitage è, a sua volta, una replica con varianti della prima versione del capolavoro canoviano, risalente al 1787, che si ammira al Museo del Louvre e costituisce una delle più celebri sculture di tutti i tempi. Attraverso un percorso di avvicinamento all’opera sarà dunque possibile conoscere una storia strettamente legata alla città di Bolzano con approfondimenti sui protagonisti della vicenda, sul viaggio che il famoso scultore compì nel 1798 in Tirolo e in Germania con particolare riguardo al passaggio in regione, sul gruppo scultoreo esposto e sulla fortuna iconografica della favola di Amore e Psiche. La mostra è curata dallo storico dell’arte Roberto Pancheri, e allestita dall’architetto Michelangelo Lupo.

Ingresso libero
www.provincia.bz.it/bolzanopercanova2022

Realtà e tradizione. L’arte di Vittorio Melchiori (1891-1951). A Trento fino al 24 gennaio 2023.

Il Museo Diocesano Tridentino ospita a Trento la prima retrospettiva mai dedicata al pittore Vittorio Melchiori (1891- 1951). L’esposizione, curata da Domizio Cattoi, conservatore del Museo, porta all’attenzione del grande pubblico la produzione artistica e la vicenda umana di un pittore trentino di grande talento, lodato dai contemporanei per la notevole maestria tecnica, ma in seguito trascurato dalla critica e ingiustamente dimenticato. In mostra si possono ammirare più di sessanta opere di Vittorio Melchiori tra dipinti, disegni, bozzetti, cartoni. Cinque le sezioni in cui è suddivisa l’esposizione: ritratti, temi sacri e letterari, paesaggi, nature morte e studi preparatori per opere monumentali. Un video mostra le opere del Melchiori conservate nelle chiese del Trentino-Alto Adige, in particolare vetrate, affreschi e pale d’altare.

Ingresso previo acquisto del biglietto per accesso al Museo Diocesano Tridentino www.museodiocesanotridentino.it

 

(in cover una foto dalla mostra “Vivere in alto. Uomini e montagne dai fotografi di Magnum. Da Robert Capa a Steve McCurry”)

 

a.b.