RISK inSight: conoscere i rischi che ci circondano

Di Matteo Breda

Dalla riproduzione in serra di una foresta tropicale al ghiacciaio in miniatura ospitato all’ultimo piano i motivi per visitare il MUSE (Museo delle Scienze) di Trento non sono pochi; durante questi mesi autunnali, però, di ragioni per organizzare una visita ve ne saranno altre due: oltre alla mostra dedicata alle grandi estinzioni (che resterà aperta fino a giugno 2017) è infatti anche presente la mostra temporanea RISK inSight, che, fino al 29 novembre, cercherà assieme ai visitatori di rispondere ad una domanda: “Vivere con il rischio è veramente una catastrofe?”.

Sotto la direzione di Valérie November, con il coordinamento artistico e scientifico di Sandy Monney e Mélanie Pitteloud, e con la partecipazione di molti altri (tra cui Gilles Perez con un’interessante installazione artistica), RISK inSight si propone di andare oltre i tradizionali limiti con cui il grande pubblico considera il rischio, sia che esso riguardi la grande scala di un intero territorio sia che si manifesti nella piccolezza della nostra vita quotidiana, come la possibilità che il nostro gatto domestico resti bloccato in alto su un albero.

Nel caso quest’ultima eventualità si verifichi si può sperare nel tradizionale arrivo dei pompieri, mentre in situazioni più complesse è necessaria l’attività di centinaia di specialisti, come per i controllori di volo che costantemente monitorano uno spazio aereo: in entrambi questi casi, comunque, si rende manifesta una grande conquista delle nostre società, ovvero il sapere pianificare il rischio come possibilità a cui dover fare fronte e, nel caso in cui la prevenzione non basti, a cui saper pure rispondere, passando da una situazione di precaria convivenza con i rischi che ci circondano ad un vero e proprio “abitare il rischio”.

E’ questa la “cultura del rischio” che l’esposizione del MUSE vuole promuovere, poiché, se i rischi fanno indissolubilmente parte della nostra vita, allora “ogni popolo dovrebbe sviluppare modi di vita adeguati al proprio ambiente, conoscere i rischi del territorio e imparare a convivere con essi”.