di Lorenzo Zaccaria
Il 9 giugno di quest’anno ci sarà il primo Pride in Trentino Alto-Adige e sarà dedicato all’orgoglio dell’alterità, contro il senso di vergogna e marginalità. Per questo sarà un Pride transfrontaliero e coinvolgerà l’intera regione dell’Euregio, Trento, Bolzano e Innsbruck.
A un anno dal ddl Cirinnà l’organizzazione ha voluto rappresentare una parata non solo per il riconoscimento dei propri diritti ma anche per l’educazione al rispetto e all’accettazione perché, come ha sottolineato Paolo Zannella, responsabile dell’Arcigay del Trentino, il Pride non è una manifestazione esclusivamente della comunità LGBT* ma dell’intera cittadinanza assieme alla comunità LGBT*. Per questo il Dolomiti Pride vuole essere una manifestazione inclusiva, aperta a tutte le minoranze emarginate che riceveranno un momento di espressione durante la parata e durante tutti gli eventi culturali che si terranno nei due mesi precedenti tra Trento e Bolzano. Il Pride è infatti un momento di visibilità collettiva per comunicare sé stessi alla cittadinanza, senza austere repressioni sociali. Per questo il tema è quello della libertà, oltre a quello dell’uguaglianza e dei diritti (come spiega il manifesto politico dell’evento disponisibile sul sito a questo link).
La manifestazione fa parte dell’Onda Pride, per cui annualmente in Italia non si tiene un’unica manifestazione nazionale ma tante piccole organizzazioni regionali, per non lasciare scoperti i piccoli centri urbani. Quest’anno sono previste circa 30 manifestazioni, tra cui il Dolomiti Pride appunto. Ma questa manifestazione è particolarmente importante perché il Trentino Alto-Adige fino a oggi mai ha ospitato un evento simile.