Libri da ardere..o da leggere? Questo il dilemma al Teatro Sociale

Lo spettacolo con Elio De Capitani in scena a Treno fino al 23 febbraio.

Libri da ardere..o da leggere? Nutrire il corpo o lo spirito? La guerra può cambiare la prospettiva delle cose e tutto può essere messo in discussione.

E' questa la morale di fondo di "Libri da ardere", spettacolo in scena dal 20 al 23 febbraio al Teatro Sociale di Trento, nell'ambito della rassegna di Grande Prosa del Centro Culturale Santa Chiara.

Al centro del racconto, in una non precisata località dell'Est Europa, un professore universitario, il suo giovane assistente Daniel e la di lui fidanzata Marina, costretti a convivere in condizioni di estremo disagio a causa del freddo e dell'assedio della città, che dopo aver bruciato ogni altro materiale combustibile per potersi scaldare si trovano di fronte alla necessità, che ben presto si fa dilemma esistenziale, di dover sacrificare anche i libri della biblioteca del professore.

Una scenografia scarna ed essenziale rende bene la tragicità della situazione, costringendo lo spettatore a concentrarsi sui dialoghi dei protagonisti e sul loro profondo significato, grazie anche alla bravura e all'intensità interpretativa di Elio De Capitani (il professore), Angelo Di Genio (l'assistente) e Carolina Cametti (Marina), che arriveranno a stravolgere quelli che fino a quel momento erano i loro unici punti di riferimento culturali, prendensdo la decisione finale di dare alle fiamme l'intera biblioteca.

L'unica opera teatrale della scrittrice francese Amélie Nothomb, a Trento per la regia di Cristina Griffa, porta quindi in scena una riflessione profonda, che si fa metafora di ogni scelta della vita, offrendo una chiave di lettura immediata e godibile, seppur impegnativa, da consigliare viivamente a tutti coloro che amano rielaborare interiormente quanto visto e sentito sul palcoscenico in una dimensione più intima e personale, specchiandosi nei protagonisti e ritrovando un po' di sé stessi in ciascuno di loro.

Il cartellone della Grande Prosa prosegue dal 5 all'8 di marzo con "Morte di un commesso viaggiatore", classico di Arthur Miller tradotto da Masolino d'Amico per la regia di Leo Muscato, mentre l'offerta come sempre assolutamente da non perdere del Centro Culturale Santa Chiara porta, per la rassegna "Altre Tendenze", già giovedì 17 febbraio sul palco dell'Auditorium Melotti di Rovereto "Io non sono un gabbiano", ideato e diretto da Stefano Cordella.