La tempesta. Un viaggio teatrale nel mondo effimero di Shakespeare

di Lorenzo Caoduro

Penultima opera di Shakespeare, La Tempesta (1610-1611) è senza ombra di dubbio una delle più complesse e simboliche tra le sue commedie. L'opera appartiene al gruppo dei drammi romanzeschi (romances) e si attorciglia con un vorticare di solennità e misticismo alla figura centrale del dramma: Prospero. Egli è mago e sovrano dell'isola incantata, alla quale approdano i suoi nemici naufragati da una tempesta che egli stesso ha scatenato. Il mago. attraverso lo spirito Ariel, ordisce la sua vendetta: far impazzire suo fratello Antonio, il re di Napoli Alonso e il fratello di quest'ulitmo Sebastiano. Prospero una volta ottenuta la sua vendetta decide di rinunciare alla sua magia e di tornare ad essere Duca di Milano, perdonando i suoi nemici. A sugellare la pace ritrovata avverrà il matriomonio tra la figlia di Prospero, Miranda, e il figlio di Alonso, Ferdinando. Nel mezzo di quest'opera si leva maligna e oscura la presenza di Calibano, schiavo selvaggio e deforme di Prospero, che ribellatosi ai voleri del padrone si allea con Stefano e Trinculo, due marinai ubriaconi, per spodestare il sovrano dell'ìsola. 

Alessandro Serra, regista pluripremiato, già vincitore del premio UBU nel 2017, propone al Teatro Sociale La Tempesta come un inno al Teatro fatto con il Teatro. Ogni dettaglio sia nel testo attoriale, sia nei pochi oggetti di scena, vuole sottolineare questo tema. Lo spettatore, inoltre, viene solleticato in tutti i sensi. Dal punto di vista visivio le luci di scena, infatti, squarciano il palcoscenico creando ulteriori quinte teatrli. Dal punto di vista uditivo, invece, suoni e voci si rincorrono nei labirinti della mente dei protagonisti. 

Tra i personaggi coinvolti restano memorabili le prove attoriali di Calibano e Ariel. Due opposti tra i servitori del mago Prospero. L'uno trama contro il padrone per proprio tornaconto, l'altro serve con una fedeltà eccelsa. Diverso è sempre il trattamento che Prospero riserva loro. Al primo lo maltratta e lo insulta, al secondo chiede pazienza e da promessa di libertà.

La Tempesta di Serra quindi risulta essere un viaggio nei grandi temi e nel mondo teatrale del Shakespeare, ricordando infine che tutti siamo fatti della stessa sotanza di cui sono fatti i sogni. 

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immagini Centro Servizi Culturali Santa Chiara