La risata fragorosa dell’Arlecchino muto per spavento illumina il Teatro Sociale

di Lorenzo Caoduro

Lo Stivalaccio Teatro e il regista Marco Zoppello portano in scena al Teatro Sociale Arlecchino muto per spavento. La trama è un grande classico della Commedia dell'Arte: amori contrastati ed un susseguirsi di scherzi ed equivoci. Lelio si è innamorato di una giovane veneziana, Flaminia, figlia del nobiluomo Pantalone De' Bisognosi. Il padre, però, l'ha già promessa in sposa a Mario, figlio della mercante milanese Stramonia Lanternani, il quale a sua volta è innamorato della giovane Silvia. Lelio quindi va a Milano per riuscire ad annulare il matrimonio tra Mario e Flaminia, ma la lingua troppo lunga di Arlecchino, suo servo, rischia di metterlo nei guai. Il padrone allora gli tira un bello scherzo: fa finta che un diavolo sia rinchiuso nel proprio anello e se Arlecchino proferirà parola, lo spirito maligno informerà Lelio e il servitore sarà ucciso. Arlecchino decide quindi di diventare muto per spavento, ma avrà comunque l'occasione di "far baruffa" con il locandiere Trappola e di innamorarsi della serva dei Lanternani, Violetta

L'Arlecchino muto per spavento è uno dei canovacci più rappresentati della commedia dell'arte. Inoltre risulta essere l'emblema di un teatro popolare, un teatro d'arte per tutti, ma soprattutto realizzato con tutti. La forza dello spettacolo di Zoppello sta proprio qui nel cuore e nella vocazione della compagnia teatrale: tutto è teatro, anche il pubblico, coinvolto in più momenti. Infine lo spettacolo tra lotte, inseguimenti e canzoni regala momenti di assoluta ilarità e di riflessione sull'amore. 

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Immagini: Centro Servizi Culturali Santa Chiara