Filosofia pratica di Pier Carlo Padoan

L'Italia, l'Europa e il nazionalismo al Festival dell'Economia

di Lorenzo Zaccaria

Pier Carlo Padoan, Ministro dell’Economia e delle Finanze in questo e nel precedente governo, è stato invitato al Festival dell’Economia per parlare de “l’Italia, l’Europa e il nazionalismo” (questo il titolo dell’intervento) insieme ad Alberto Faustini, direttore dell’Alto Adige e del Trentino, e Valentina Romei, giornalista per il Financial Times. L’incontro si è tenuto ieri pomeriggio, sabato 3 giugno, al teatro Sociale di Trento.

Il centro dell’intervento di Padoan stava in due parole: inclusività e unione. Questi due sono i termini chiavi per ottenere la stabilità nell’Italia come nell’Unione Europea. L’inclusività è necessaria per fare del nostro paese un polo di attrazione, quindi di prestigio, che poi sappia sfruttare questo guadagno con le giuste misure economiche. Questo vuol dire che un governo deve puntare sulle classi danneggiate dalla crisi finanziaria, deve diminuire la disoccupazione giovanile; perché una crescita non sarebbe solida senza ridurre le disugluaglianze sociali. Naturalmente inclusività anche per quanto riguarda i flussi migratori. Questo vuol dire sfruttare le nuove forze lavoro con precisione e scrupolo e arginando il sovrannumero dei richiedenti asilo con finanziamenti economici nei paesi d’origine, poiché prendendo tempo il problema non si estinguerà, non diminueranno i flussi migratori per un semplice calo demografico poiché il problema è troppo grande. L’inclusività e l’apertura sono delle perentorie negazioni del protezionismo, forte nelle correnti nazionaliste, dannoso sia per le relazioni diplomatiche che autolesionista contro di sé.

E ora veniamo alla seconda parola d’oro del Ministro: l’unione. All’interno della nostra penisola, dove il Sud vive in condizioni sfavorevolmente differenti rispetto al Nord, e così anche l’Unione Europea, non si raggiungerebbe mai la stabilità di cui tanto si ha bisogno se non senza un fronte comune, una politica di condivisione e riduzione del rischio. Da una parte quindi l’Italia deve sapersi dimostrare un partner affidabile mentre dall’altra l’Unione Europea deve intervenire per risolvere problematiche comuni: “un patto politico di fiducia reciproca”. L’euro è un ottimo esempio della solidità di una comunità compatta. Spesso la moneta unica viene individuata come la principale responsabile della crisi ma non è così: l’euro è l’unico mezzo per ottenere una crescita a lungo termine stabile.

C’è bisogno di innovazioni comuni per favorire i processi d’innovazione, senza dimenticarsi che ci sono molte persone tentate dall’idea dell’-exit. Perciò, nel periodo della presidenza di Donald Trump, della Brexit, l’Europa può uscire vittoriosa soltanto attraverso un fronte solido, con una visione comune e inclusiva, incentivando il mercato libero. In chiusura il ministro ha ricordato che l’UE è nata in un periodo politicamente molto fragile, c’era una forte instabilità causata dal crollo della cortina di ferro e dalla formazione della Germania unita e alla fine si è risolto proprio puntando su un nuovo organo politico, stabile, unico e inclusivo.

Questa è la sua soluzione per i problemi dell’Italia e dell’Unione Europea, contro i nazionalismi. Questa è la filosofia pratica di Pier Carlo Padoan.

Immagine: Ufficio Stampa Festival dell'Economia