Elly Schlein tra green wave e argine al nazionalismo

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Elly Schlein tra green wave e argine al nazionalismo
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Fa parte della serie

di Lucia Mora

La splendida Piazza del Nettuno di Bologna festeggia la Repubblica italiana con “L’Altro 2 Giugno”: incontri e dibattiti su pace diritti e comunità, dal ripudio delle armi al tema dei porti chiusi, dal lavoro all’ambiente.

Il primo intervento vede salire sul palco Elly Schlein, eletta all’Europarlamento nel 2014 ma non ricandidata perché delusa dall’assenza di una scelta unitaria a sinistra. Pochi giorni fa si sono infatti svolte le elezioni europee, quindi le abbiamo fatto qualche domanda a riguardo.

Greta Thunberg, Fridays for Future, grande mobilitazione a favore dell’ambiente. Un exploit dei Verdi sembrava una conseguenza quasi naturale. Eppure…

In realtà sono molto soddisfatta del risultato ottenuto dai Verdi in Europa: secondo partito in Germania, terzo in Francia. In Italia purtroppo non è stato così. Questo perché, a parer mio, su quel fronte ci sono troppe divisioni e troppi conflitti interni (che è anche il motivo per cui ho scelto di non ricandidarmi). È ora che le diverse forze progressiste comprendano la necessità di allearsi, di lavorare insieme, perché un’unica proposta ambientalista e solidale mi sembra condivisibile e opportuna per chiunque si riconosca in quei valori.

Qual è dunque la strada che queste forze progressiste devono percorrere per poter arginare il nazionalismo e sperare in risultati migliori?

Una politica transnazionale. Predicare contro il nazionalismo richiede anche lo sforzo concreto di andare oltre i propri confini, puntando a una soluzione che sia davvero europeista. Partiti europei, sindacati europei: organismi di ampio respiro che possano sostenersi l’un l’altro, abbracciare diverse realtà e lottare contro le disuguaglianze prodotte da una politica orientata verso le multinazionali e non verso gli ultimi.

In Italia però una spinta simile sembra non esistere.

Mi sento ottimista a questo proposito. È una spinta che nella società esiste già e le piazze o le manifestazioni ce lo dimostrano. La politica è in ritardo, ma ci arriverà.

 

 

 

Di seguito un estratto del suo interventento tenutosi a Bologna