Caroli introduce la Baez

Da un mese in libreria il libro di Paolo Caroli “Le battaglie di Joan Baez”

 

Paolo Caroli convive con le tante sfaccettature delle sue diverse passioni: la carriera di avvocato, il dottorato di ricerca in giurisprudenza, il giornalismo cinematografico e, non da ultima, la musica. Poco più di un mese fa è stato pubblicato l'ultimo frutto delle sue fatiche, il libro “Le battaglie di Joan Baez. La voce della nonviolenza”.

Per chi non conoscesse ancora la figura di Joan Baez nessuna paura, perchè il testo biografico scritto da Caroli ne racchiude concisamente il percorso umano, artistico e, in particolar modo, di attivismo politico e sociale. Oltre ad essere il primo in Italia a parlare di quella che per lunghi anni è stata la compagna di Bob Dylan, risulta ad oggi l'unico a riportarne la discografia e la bibliografia complete, comprendendo anche l'ultima data della Baez a Bologna, nel mese di Marzo: in questa occasione Caroli ha incontrato, per la seconda volta nella sua vita, Joan. Le ha regalato una copia del suo libro, pubblicato da non più di ventiquattro ore, e poco dopo l'artista gli ha concesso una sorprendente pubblicità: sulla sua pagina ufficiale di Facebook Joan Baez mostra a tutti i fan sparsi nel mondo il primo testo su di sé in italiano, quello di Paolo.

Chissà cosa ha portato Paolo a scegliere di dedicare le sue attenzioni proprio a Joan Baez. Lui ci racconta – modesto, non si sbottona troppo – che a colpirlo è la forza di questa donna che negli anni ha mantenuto salda la propria coerenza, in vari dibattiti politico-sociali, anche quando difendere la propria posizione le è costato caro. Raccontare poi la storia di una delle uniche performer di Woodstock ancora, ed eccome, in vita significa anche fare i conti con le anse più avvolgenti della storia e della cultura degli ultimi cinquant'anni. Una biografia quindi, ma il cui respiro si spinge oltre i confini del genere, in cui nessun aspetto di Joan Baez, nelle sue numerose passioni, rimane celato. Il sospetto che ci sorge è quello che forse sia proprio questa poliedrica capacità di appassionarsi a progetti così diversi fra loro e non farseli bastare mai a legare Caroli alla Baez: questo più di tutto colpisce del già di per sé caparbio intento di Caroli. Per lui raccontare la vita di Joan Baez non ha nulla a che vedere con la memorialistica, con il culto di un passato che – seppur recente – è lontano: quello che Paolo vuole esprimere, ce lo dice chiaramente, è un messaggio tutto rivolto al futuro. Il fondamento che lui ha colto nelle vicende che costellano la vita di questa donna è un umanesimo cosmopolita e radicalmente pacifista: questo è ciò che Paolo vuole trasmettere al prossimo dalle sue pagine, questo è il fine di due anni di appassionato lavoro intorno a questo libro. Un messaggio di pace, un passo verso una consapevolezza più accorta.

 

Lucia Gambuzzi